Nel Movimento 5 Stelle, a dispetto di quello che spesso si dice, c’è una “convergenza fortissima sulle idee di fondo, c’è pieno accordo sulla salute, la finanza, l’ambiente, le migrazioni, l’equilibrio geopolitico globale, la business ethics, l’intelligenza artificiale, la bioetica, la sostenibilità, le questioni di genere e le frontiere della scienza”. Un concetto chiaro quello del sociologo Domenico De Masi (nella foto), espresso alla presentazione in Senato della sua ricerca: “Dopo il coronavirus. La cultura politica del Movimento cinque stelle”.
Nata da un’idea della senatrice pentastellata Barbara Floridia (leggi l’intervista), il prontuario contiene all’interno l’idea di un Movimento rinnovato e innovativo, al passo coi tempi e che molti già vedono come un vero e proprio manifesto programmatico della “mozione” Di Maio. Al di là delle parole – troppo partitiche per qualcuno – il concetto resta: nelle 55 pagine del documento di De Masi – che La Notizia ha visionato – si analizzano nei dettagli le nuove potenziali prospettive del Movimento su temi fondanti e capitali. Vediamoli a questo punto uno per uno.
Reddito e “piano casa”. Così ripartono i giovani. Lo sappiamo bene: dopo la pandemia sono stati e saranno soprattutto i giovani a soffrire e a rischiare di non avere opportunità e sbocchi lavorativi. Ecco perché bisogna ripartire da loro. “Sarà necessario – si legge nel report – un piano di interventi orientati a valorizzare il capitale umano, stimolare il ricambio generazionale attraverso la formazione dei giovani, il loro ingresso qualificato nel mondo del lavoro e la piena realizzazione dei loro progetti di vita”. Per promuovere talento e indipendenza sarà necessario non solo un “reddito di base” ma anche un “Piano casa che gli consenta di vivere in autonomia”.
Altro che porti chiusi. Il migrante è una risorsa. Un cambio di prospettiva per alcuni, forse inaspettato. Eppure questo è quello che si legge nel report di De Masi: “La diversità è una ricchezza. L’immigrazione continuerà a essere un enorme potenziale per fornire al paese le risorse umane e i talenti necessari ad assicurare prosperità economica ed evitare tensioni sociali”. Insomma, “saranno respinte le politiche conservatrici e sovraniste contro il diverso, l’immigrato, come colui che mette a rischio la nostra sicurezza, il nostro lavoro, il futuro dei nostri figli”. Una bella batosta per Salvini & C. Ed ecco perché saranno adottate, secondo il documento, “politiche funzionali ed efficaci per accogliere nel nostro Paese gli immigrati favorendone l’inserimento culturale, sociale e lavorativo”. E così potranno avere uguali diritti degli italiani.
Telemedicina e digitale per la sanità pubblica. Specie all’indomani della pandemia sarà fondamentale garantire una vera e granitica salute pubblica. Come fare? Con più investimenti, certo. Ma anche con la telemedicina, su cui De Masi insiste molto. E non solo: “L’intelligenza artificiale sostituirà il medico in molti casi di diagnosi e di prescrizione della terapia. Le applicazioni ad hoc con sistemi misti di intelligenza artificiale e supporto online di medici per le diagnosi degli infortuni o dei malanni più comuni porteranno a un minore utilizzo del pronto soccorso”.
Il futuro dev’essere verde. I 5S tornano alle origini. C’è un passo nel report che rende conto del ritorno alle origini voluto e cercato dal Movimento che “considera prioritari i problemi ecologici rispetto a quelli economici”. Affinché tutto questo accada saranno sostenute le politiche sostenibili, i progetti di riqualificazione e a impatto zero. E, ancora, saranno sostenute le politiche che taglieranno gli spostamenti inutili per ridurre le emissioni inquinanti. Prima strada da percorrere? Lo smart working.
Movimento post-pandemia all’insegna dei diritti. La parte centrale del documento di De Masi è un compendio di sociologia e filosofia molto raffinato. L’intellettuale si concentra sulle evoluzini che, a suo dire, vivrà la società: falliranno le teorie capitalistiche e al loro posto nascerà una nuova società dove centrale saranno il rispetto dei diritti e la tutela dell’ambiente. La bilancia del nostro Paese sarà sempre più la nostra Costituzione. Ed è in questo quadro che il ruolo del Movimento sarà nevralgico, a detta del sociologo: “Il Movimento si batterà per i diritti politici e sociali, la certezza del lavoro e del reddito. Sul piano sociale il M5S promuoverà un welfare universale”.
Democrazia diretta più vicina del previsto. Un intero capitolo è ovviamente dedicato alle politiche che il Movimento intenderà adottare: secondo De Masi non è affatto tramontata l’idea di una “terza via” alternativa alle varie ideologie oggi in campo. Si affermerà, dunque, un nuovo modello di sviluppo “che rivaluterà la socialdemocrazia e l’economia reale a scapito della globalizzazione selvaggia e della voracità
finanziaria di mercati sempre meno regolati”. A interpretare questo cambiamento, ovviamente, il Movimento cinque stelle che si farà portavoce di quella democrazia diretta che è più vicina di quanto possa sembrare.
Mondo del lavoro. C’è tanto da cambiare. La vera, grande rivoluzione, però, è prevista nel mondo del lavoro. Essendo un intellettuale da sempre interessato a queste dinamiche, è qui che De Masi offre il quadro più esaustivo e interessante. Per il sociologo i sindacati non spariranno ma saranno chiamati a una forte innovazione per stare al passo con le nuove professioni. Col passare del tempo – e il M5S dovrà farsene garante – gli orari lavorativi dovranno ridursi, specie per chi ricopre occupazioni usuranti. Di contro dovrà essere garantita “piena parità salariale tra lavoratori e lavoratrici”. E, ancora, “forme di reddito universale si sperimenteranno in un primo momento solo in alcune aree del Paese; poi si giungerà a un modello economicamente sostenibile da applicare a livello nazionale”. Il futuro, quello che sembra irraggiungibile, per qualcuno è più vicino di quanto si pensi.