Sono operativi i centri per i rimpatri in Albania. Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera, si tratta, a suo parere, di una soluzione solo propagandistica alla questione migranti?
“Molto peggio. Siamo abituati da tempo ai toni propagandistici su questa materia ma qui siamo di fronte ad un gigantesco spreco di denaro pubblico e allo scempio dei diritti umani: persone disperate in fuga da fame e guerre verrebbero ‘deportate ‘ in queste strutture-lager anziché essere accolte e aiutate”.
È uno spreco di soldi? Non sarebbe stato meglio destinare queste risorse alla Manovra?
“Assolutamente sì, è questione di buon senso. Abbiamo un sistema sanitario a pezzi, oltre che tanti altri problemi, perché gettare via una enorme quantità di soldi per ‘affittare’ terreni in uno Stato straniero e impiantare lì strutture dove rinchiudere esseri umani per un costo enorme? Circa 700 milioni di euro in cinque anni, 30 milioni per la gestione, altri 300 milioni per le trasferte dei funzionari ministeriali. E’ una follia”.
Voi di Alleanza Verdi e Sinistra avete chiesto l’immediata pubblicazione dell’elenco di tutte le aziende coinvolte dal governo Meloni nella costruzione dei Cpr in Albania. Ci spiega meglio?
“Ci siamo chiesti chi siano le aziende a cui sono stati dati sull’unghia, cioè con affidamenti diretti, 60 milioni di euro per realizzare i due Centri italiani in Albania. Abbiamo dunque scoperto che la lista è segreta: cioè il Ministero della Difesa ha ignorato le leggi che disciplinano gli appalti pubblici pur di realizzare le strutture sulla base di una urgenza che non esiste, tanto che non è stata fatta nessuna dichiarazione di stato di emergenza. La verità è che i tempi sono stati dettati solo dalla pressione politica che si basa proprio su fini propagandistici, non su quanto prevede il nostro ordinamento. Il Governo Meloni vuole spacciare i CPR come opere strategiche per la difesa e la sicurezza nazionale: ma questo è ridicolo, chi è disposto a credere a una cosa del genere?”
C’è il rischio che tutta questa operazione venga vanificata dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sui Paesi di provenienza sicuri?
“E’ quello che vivamente ci auguriamo. Sarà messa in gioco non la credibilità dell’Italia ma quella di Giorgia Meloni e del suo governo: è lei che si è fatta fotografare con il leader albanese Edi Rama spacciando i CPR come una furba operazione per contrastare l’immigrazione”.
“Che scandalo! Un governo che – con un mandato chiaro ricevuto dai cittadini – lavora per difendere i confini italiani e fermare la tratta di esseri umani, attraverso azioni concrete e accordi internazionali”. Così sui social la premier Giorgia Meloni ha replicato alla Ong tedesca Sea Watch che la accusava di spendere “centinaia di milioni di euro dei contribuenti per deportare e incarcerare qualche migliaia di migranti in Albania. Forse le tasse degli italiani possono essere spese meglio, per accogliere e includere, anziché respingere”. Ritiene normale che la premier si metta a discutere con le Ong rivendicando i centri in Albania come misura promessa all’elettorato?
“Non è normale ma con questo Governo capita spesso la rottura delle regole e del galateo istituzionale. Si sentono ‘unti dal Signore’, credono di avere poteri illimitati perché hanno vinto le elezioni: ma la democrazia non funziona così. Per questo stanno tentando di sovvertire la Costituzione introducendo una forma di Governo inedita nel mondo che si riassume nel potere del capo senza nessun vincolo da niente e da nessuno. Una autocrazia contro cui combatteremo con forza”.
Il Tribunale di Brindisi ha ravvisato profili di incostituzionalità nel decreto Piantedosi sul fermo delle navi delle Ong e lo ha rimesso alla Consulta.
“Il Governo della destra ha preso le mosse dal famoso decreto anti-Rave: un’inutile forzatura repressiva delle regole per fare il pugno duro, questo è il loro stile. Per fortuna, finché avremo un apparato normativo impostato sulla nostra cultura liberale, le loro leggi dovranno sempre fare i conti con i Tribunali. Meloni e i suoi alleati vogliono piegare il dissenso e la protesta ma i primi a finire in Tribunale sono loro”.