Arriva l’ultimatum del Movimento 5 Stelle a Rousseau. Il reggente M5S Vito Crimi, secondo quanto viene riportato oggi dal ‘Fatto Quotidiano’, ha inviato a Davide Casaleggio, presidente dell’Associazione Rousseau, la diffida “ad astenersi da qualsiasi trattamento dei dati degli iscritti, che non sia finalizzato alla consegna dei medesimi dati al Movimento entro 5 giorni”.
La diffida finale di Crimi a Casaleggio e Rousseau
La diffida, scrive sempre ‘Il Fatto’, è stata inviata anche al Garante della Privacy, con questa specifica: “Qualsiasi diversa attività di trattamento lo espone alle conseguenze previste dalla legge per i trattamenti illegittimi dei dati”. Nel corso dell’assemblea di lunedì con i deputati e i senatori grillini, Crimi si era detto fiducioso riguardo alla possibilità di ottenere l’elenco degli iscritti entro questa settimana.
Ieri, intervistato da La7, il socio dell’Asssociazione Rousseau si è riservato di “capire quali sono i poteri del curatore legale” (ovvero l’avvocato nominato dal tribunale di Cagliari che ha “scomunicato” Crimi). “La proprietà dei dati – ha proseguito Casaleggio – è sempre in carico al singolo iscritto che deve essere coinvolto. Solo con il consenso degli iscritti si potrà
fare quello che è necessario fare”. Infine, un giudizio tranchant sull’ex premier Giuseppe Conte, leader in pectore del M5S: “Ignoro che idee abbia. Per ora ha solo mediato tra M5S, Pd e Lega. Non si è mai intestato una battaglia politica”.
Intanto proprio oggi Alessandro Di Battista ha rilasciato un’intervista al giornale di Marco Travaglio per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Agli Stati Generali del Movimento
Stelle – che si sono tenuti nel novembre 2020 – avevo posto, legittimamente, alcune questioni politiche. Le avevo poste in quanto portavoce di migliaia di persone che reputavano quelle istanze fondamentali per il rafforzamento del Movimento. Non avevo chiesto un posto, ma garanzie”.
L’attacco di Di Battista ai vertici M5s
L’ex deputato M5S ricorda nell’ordine tutte le sue richieste, dalla conferma del limite al doppio mandato -regola aurea del Movimento- alla collazione autonoma dei 5 Stelle alle prossime politiche, ma anche la revoca delle concessioni ai Benetton, garanzie per una legge sul conflitto di interessi e trasparenza sulle nomine. “Nei giorni successivi – ricorda – non ho ricevuto alcuna risposta. Eppure, ripeto, non avevo avanzato alcuna richiesta personale. Il silenzio dei ”vertici” venne interrotto solo da qualche velina inviata ai giornali per informarmi del fatto che tali richieste fossero irricevibili. Ero molto irritato”.
“Vito Crimi aveva deciso di non pubblicare il numero dei voti preso da ciascun delegato, sebbene moltissimi iscritti lo avessero richiesto. Enrico Mentana, una settimana dopo la fine degli Stati Generali, ha scritto: ‘Trovo davvero sconcertante che una forza che ha fatto del confronto online in tempo reale con gli iscritti e della trasparenza dell’azione politica i suoi cavalli di battaglia non abbia ancora comunicato nulla sull’esito dei suoi Stati Generali, finiti ormai da una settimana. E che nemmeno ancora si sappia quanti voti avevano avuto i delegati ammessi’. In molti hanno sospettato che la mancata pubblicazione del numero delle preferenze date ai delegati fosse legata al risultato che avevo ottenuto io. «A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina», diceva Andreotti”.