Una città ferita al cuore. Solo così si può definire la Capitale dopo il brutale omicidio, avvenuto l’altro ieri sera nel quartiere Colli Albani, del 24enne Luca Sacchi, reo di aver difeso la fidanzatina Anastasia Kylemnyk da due scippatori. Scene di ordinaria follia che oltre a terrorizzare i cittadini, continuano a ripetersi con preoccupante regolarità e, soprattutto, senza alcuna ragione. Prima Manul Bortuzzo, il campione di nuoto rimasto paralizzato perché raggiunto da un proiettile esploso da due provetti boss, oggi Luca. Il copione è sempre lo stesso con un ignaro cittadino che, proprio mentre si trova a fare le più banali delle attività quotidiane, come comprare le sigarette o fare una passeggiata con la ragazza, diventa oggetto inconsapevole della criminalità.
L’AGGUATO. Quanto successo mercoledì sera ai Colli Albani, non può lasciare indifferenti. Luca, stimato personal trainer di palestra e appassionato di arti marziali, camminava con la sua fidanzata a pochi metri dal parco della Caffarella a Roma. Del resto la coppia era legatissima e il ragazzone, incensurato e innamoratissimo di Anastasiya, stava vivendo quello che era un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Ma di lì a poco l’idillio si sarebbe spezzato, trasformandosi nel peggiore degli incubi. Infatti, senza alcun preavviso e all’incirca verso le 23.30, due uomini si avvicinavano furtivamente alle spalle della 25enne ucraina e la colpivano con violenza. La giovane, colta di sorpresa, finiva in terra e uno dei criminali le si avventava addosso per strapparle lo zainetto.
Pochi attimi e Luca, forte della sua giovane età e dei suoi muscoli, reagiva dando il via ad un parapiglia con uno dei due aggressori. Quando le cose sembravano mettersi male, il secondo scippatore estraeva una pistola e colpiva il ragazzone con il calcio dell’arma. Non soddisfatto, nonostante Luca fosse ormai dolorante e inerme, nonché sdraiato in terra, mirava con la pistola alla testa del ragazzone ed esplodeva il colpo fatale. Subito dopo i due killer salivano in auto, a quanto dichiarato da alcuni testimoni una Smart bianca, e si davano alla fuga a folle velocità.
L’INDAGINE. Capire cosa sia accaduto non è affatto semplice. Per questo la Procura di Roma ha già aperto un fascicolo per omicidio e acquisito le videocamere di sorveglianza della zona, in particolare quelle del pub John Cabot di via Mommsen, in zona Appio, da cui la coppia era uscita pochi minuti prima dell’aggressione. Al momento la pista investigativa privilegiata è quella della rapina finita in tragedia. Tuttavia non sono ancora escluse altre piste per le modalità ritenute fin troppo cruente e immotivate.
REAZIONI BOLLENTI. A commentare la tragedia è stato Matteo Salvini che, mentre si trovava in Umbria, ha affermato: “Oggi, commosso e addolorato, prego per Luca e sono vicino alla sua famiglia. Ma sono anche incredulo e sdegnato perché è inconcepibile quello che è accaduto e da ex ministro dell’Interno fa ancora più male”. Parole che hanno mandato su tutte le furie il premier Giuseppe Conte secondo cui: “Se qualcuno si permette di fare speculazioni, io lo trovo miserabile: ci si può ingraziare il consenso in tutto i modi, ma se da un episodio del genere si pensa di lucrare, lo trovo miserabile”.