Vittoria Baldino, deputata del Movimento Cinque Stelle, lei si è candidata alle parlamentarie. Che tipo di campagna elettorale vi preparate a fare?
“Sarà una campagna entusiasmante e difficile al tempo stesso. Ma non è una novità per il Movimento, che anche in questa occasione correrà da solo contro tutti, forte dei propri principi, dei propri valori, con un programma chiaro e con la competenza di chi ha dimostrato di saper governare bene il Paese in uno dei periodi più difficili della storia della nostra Repubblica. Siamo pronti e fiduciosi nella guida del nostro leader Giuseppe Conte”.
Il M5S è accreditato dai sondaggi intorno al 10%. Ritiene sia un obiettivo raggiungibile?
“Non sto lì a ragionare sui numeri. Le precedenti elezioni hanno quasi sempre dimostrato che i sondaggi non sono mai così affidabili e che le previsioni vengono spesso sovvertite. Sono certa di una cosa: saremo la sorpresa di questa tornata. Noi siamo gli unici a parlare di temi e a occuparci di cittadini dimenticati dalle altre forze politiche. Chi va dicendo che il Movimento è finito, dovrà ricredersi anche questa volta”.
L’assenza di quanti hanno esaurito i mandati come Roberto Fico quanto potrebbe incidere?
“Roberto, come tanti altri amici e colleghi del Movimento che hanno raggiunto il limite dei mandati, hanno già dimostrato di essere al nostro fianco, nonostante non siano nelle liste elettorali. Altro che assenza, loro sono presenti e il loro supporto sarà decisivo. Le loro competenze ci torneranno utilissime”.
L’uscita di Luigi Di Maio crede che abbia indebolito il Movimento?
“No, al contrario. La fuga di chi ha voluto la scissione ha fatto finalmente chiarezza all’interno del Movimento e ha portato fuori dalla nostra forza politica chi non faceva altro che remare contro, provando a indebolirla. Il problema semmai sarà di chi ha seguito Di Maio che, come era prevedibile, sta puntando a tutelare solo sé stesso”.
Il M5S ha chiuso al Pd e viceversa. Ritiene che le strade potranno nuovamente convergere a elezioni concluse?
“Il discorso ci riporta sempre alla condivisione di un’agenda. Le ricordo che il Pd ha voluto inserire la costruzione di un inceneritore in un decreto aiuti, senza un minimo confronto precedente con noi, che considerava ‘alleati’, mentre nell’accordo di governo del Conte II avevamo condiviso il no deciso a questi impianti. Sempre il Pd si è opposto al salario minimo legale e continua a rivendicare una fantomatica Agenda Draghi. Ritengo sia molto difficile ora pensare di tornare a lavorare insieme”.
Le destre secondo lei rappresentano, nonostante l’abiura fatta nei giorni scorsi da Giorgia Meloni, un pericolo fascista?
“A me non preoccupa il ritorno al fascismo, ma le politiche che questa destra vuole portare avanti, insieme alle idee e alle amicizie in Europa. Lo stiamo già vedendo con le posizioni su temi come l’aborto e in generale i diritti civili. Quella della destra è un’idea retrograda dell’Italia, conservatrice, come si autodefiniscono. Noi guardiamo al progresso”.
Ritiene che Alessandro Di Battista come ha detto Giuseppe Conte sia stato ingeneroso verso Beppe Grillo?
“Io ritengo che tutti dovremmo dire grazie a Beppe Grillo. Senza di lui non saremmo qua a combattere battaglie importanti per il nostro Paese, questo lo ha detto e riconosciuto anche lo stesso Alessandro.