di Iunia Valeria Saggese per Il Tempo
A pochi giorni dal no dell’Europa a Berlusconi, si apre un nuovo scenario per il leader di Forza Italia. «Silvio, se vinco, vuoi fare il primo ministro?»: sembra essere questa la proposta formalizzata su carta e indirizzata a Berlusconi da parte di Dan Diaconescu, candidato alle prossime presidenziali in Romania.
Imprenditore televisivo e fondatore del Partito del Popolo (Ppdd), Diaconescu è stato in Italia alla ricerca dei voti dei tre milioni di cittadini romeni che vivono qui. Lo abbiamo incontrato, ci ha raccontato il governo che sogna per il suo Paese e come è nata l’idea di scrivere a Berlusconi. Così, mentre l’Italia assiste ai favolosi proclami di Renzi, che ha su di sé la grande responsabilità di non poter fallire in nessun modo, l’appeal di Berlusconi resta invariato. Oltre alla raccolta firme per opporsi alla decisione dell’Europa di escluderlo dalle elezioni di maggio, ora ci si mette anche Diaconescu, che sogna di averlo con sé come premier alla guida di un altro Paese. Praticamente un nemico indistruttibile per i detrattori storici della sinistra conservatrice e per i novelli grillini, forse una fenice pronta a risorgere dalle proprie ceneri alla volta di un destino che lo porterà al di là dei confini nazionali? Nella lettera, che risale a diversi mesi fa, Dan offriva a Silvio anche la possibilità di essere il numero uno dei candidati nella lista della Romania alle Europee. Parlando, abbiamo scoperto il motivo di tanta stima.
Quando si terranno le elezioni in Romania? Cosa dicono i sondaggi? Si sente ottimista?
«Le elezioni saranno a novembre e io sono il potenziale candidato al ballottaggio».
Qual è la sua idea di governo?
«Speriamo di governare per rinnovare, alle precedenti politiche il mio partito ha ottenuto il 15% dei consensi e il partito vincitore ha oscurato le mie televisioni. C’è una vera dittatura della comunicazione. La mia idea di governo è già nel nome del partito: partito del popolo. Vorrei che i romeni non fossero costretti ad andare all’estero, vorrei che restassero in patria e vorrei creare le condizioni perché questo si verifichi».
Qual è il significato della sua presenza in Italia?
«Un milione di romeni regolari e circa due milioni di irregolari: i romeni che vivono qui possono cambiare il destino delle elezioni».
Perché ha scritto a Berlusconi?
«Alle politiche, se vinco, potrei indicarlo come primo ministro. Da noi il primo ministro è espresso dal Presidente e può essere straniero. I sondaggi dicono che l’80% dei romeni sarebbe favorevole a Berlusconi, la gente dice che ha fatto tanto per i romeni in Italia. Se tutto andasse in questa direzione, si verificherebbe un fatto senza precedenti: Berlusconi diventerebbe il primo premier di due Paesi dell’Unione Europea».
Cosa ha risposto Berlusconi?
«Ancora niente».
Poi Diaconescu sorride, sembra voler far intendere che, in realtà, una prima risposta dell’ex premier italiano ci sarebbe già stata.
Vuole aggiungere qualcosa?
Diaconescu distoglie lo sguardo sorridendo da un’altra parte, aggiungendo solo un «no, va bene così».