“Una dichiarazione mai fatta”, dice Primo Di Nicola, neo-senatore M5S. Eppure venerdì un quotidiano gliel’ha virgolettata: “Che ci hanno cercato a fare?”, riferendola al malcontento che serpeggia nel Movimento. “Ripeto, mai detto ma rispondo volentieri al quesito. Il M5S ci ha candidato aprendo le proprie liste, con una generosità straordinaria, ai cittadini che volessero dare un contributo per il cambiamento del Paese. A me e ad altri sono stati assegnati collegi con elezione praticamente sicura mentre negli altri partiti si scannavano per un seggio e spesso pagavano centinaia di migliaia di euro per ottenere una candidatura”.
Evidentemente non tutti la pensano come lei visti i mal di pancia che agitano il Movimento, non crede?
“Trovo un segnale di grande vitalità politica il fatto che nel Movimento ci sia un dibattito. Sarebbe allarmante il contrario. Altro discorso sono le strumentalizzazioni e le rappresentazioni giornalistiche che di questo dibattito vengono fatte. E che a priori sembrano avere quasi sempre l’obiettivo di mostrare i 5 Stelle lacerati o scontenti della leadership nonostante a Di Maio si debba il grande risultato elettorale che ci ha portato al Governo con una delegazione pentastellata numericamente fortissima”.
Magari chi è stato candidato a tutto e non ha ottenuto niente ci sarà rimasto male…
“Scusate, ma fare il deputato e il senatore vi sembra poco? Trovo giusto che le posizioni di Governo e gli incarichi istituzionali vadano prima di tutto a quelle persone di collaudata esperienza che questo Movimento hanno fondato e ben rappresentato nella scorsa Legislatura”.
E con i toni e la sovraesposizione mediatica di Salvini come la mette?
“Ognuno ha il suo stile. I toni alti e le battute facili su questioni delicate non mi sono mai piaciuti. Ma quello che conta è l’impegno pieno a realizzare i punti del contratto di Governo”.
Di Maio capo politico e ministro: è un problema?
“Di Maio ha dato sempre prova di grande equilibrio. Se questo cumulo di incarichi dovesse procurare problemi sono sicuro che sarebbe lui il primo a metterci mano per assicurare la crescita di un Movimento che nel suo Dna ha l’aspirazione assoluta di cambiare l’Italia”.