Cambia lo scenario, ma l’esito è sempre lo stesso. Ed è cruento. La guerra, condotta su più imprevedibili fronti, è serrata. E così, a una settimana precisa dalla strage di Parigi, i miliziani sono tornati a colpire. E, questa volta, l’hanno fatto in Africa, in Mali. Per tutta la mattina di ieri, infatti, i jihadisti hanno invaso l’Hotel Radisson blu di Bamako. Un comando ha preso in ostaggio ben 170 persone. Lo scontro a fuoco con le forze dell’ordine è durato tutta la giornata. E solo alle cinque di pomeriggio gli ostaggi sono stati liberati dalle forze speciali Usa e francesi. Ma il contro resta orribile: sono morte 27 persone.
MOVENTE E RIVENDICAZIONE
Ma ricostruiamo quanto accaduto. Nell’edificio, per la precisione, erano presenti 124 ospiti e 13 membri dello staff. “È successo nelle prime ore del mattino al settimo piano: jihadisti hanno sparato nel corridoio. Lo scopo era di prendere degli ostaggi”, ha riferito una fonte della sicurezza. Un dipendente dell’albergo al telefono ha detto che gli assalitori hanno sparato granate. Sarebbero entrati nel complesso dell’albergo, a bordo di un’auto con targa “corpo diplomatico”. Durante l’incursione avrebbero urlato: “Allah Akbar”. La tensione è rimasta ovviamente alta per tutto l’arco della giornata. Non a caso, sono trascorse interminabili ore di scontro a fuoco tra jihadisti e agenti speciali. Quello che temono in molti, però, è che anche questo attentato, in realtà, sia diretto a colpire la Francia, in considerazione del fatto che nell’albergo c’erano molti francesi, delegati dell’Organizzazione internazionale della Francofonia, un’associazione che rappresenta i Paesi di lingua francese, e partecipanti a un incontro previsto oggi sulle nuove tecnologie. Senza dimenticare che l’attacco è avvenuto all’indomani delle dichiarazione del presidente francese François Hollande che giovedì ha sottolineato che l’Isis considera la Francia nemica per l’intervento di Parigi in Mali. Nel suo discorso il presidente ha ricordato che nel 2013 la Francia ha aiutato il Mali, ottenendo una “vittoria“: “I terroristi lo sanno per questo ci considerano nemici“, per questo “nel 2012 si sono accaniti contro la cultura del Mali”. A rivendicare l’attentato sarebbe stato il gruppo jihadista Al-Mourabitoun, affiliato ad al-Qaeda. Il gruppo, composto da tuareg e arabi del Mali e cacciati via dalla regione del Nord, ha postato su twitter una foto che farebbe luce sulla paternità dell’attentato, appunto. Alla fine, come detto, ad essere uccisi sono stati 27 ospiti dell’hotel, come rivelato da fonti statunitensi. Anche tre terroristi, peraltro, sarebbero morti negli scontri con le forze maliane e occidentali.
OSTAGGI LIBERI
Ore lunghe, dunque, di attesa interminabile per gli ostaggi. C’è da dire, però, che gli 007 francesi e americani si stanno muovendo al fine di liberare gli ospiti dell’hotel rimasti vittime dell’attentato. Fino ad ora, dodici membri dell’equipaggio di Air France sono stati liberati, mentre tre dipendenti della Turkish Airlines sarebbero riusciti a fuggire. Secondo le testimonianze, i miliziani lasciavano andare chi sapeva leggere il Corano. Il Pentagono ha fatto sapere che 6 americani sono salvi. Liberato anche il cantante della Guinea, Sekouba Bambino. Sarebbe stato lui a rivelare agli inquirenti di avere sentito gli assalitori parlare tra loro in inglese.