“Purtroppo in Libia si sta replicando uno schema simile” a quello della Siria, “quello a cui stiamo assistendo è un’altra proxy war che ci preoccupa. Stiamo lavorando incessantemente, ho sentito tutti i ministri degli Esteri interessati alla crisi, stiamo lavorando alla missione europea in Libia, guidata da Borrell, l’alto rappresentante dell’Unione europea, stiamo lavorando per la conferenza di Berlino e stiamo sentendo tutti i paesi che possono avere un’influenza. Noi ci siamo e stiamo lavorando affinché la crisi libica possa portare a una tregua e un cessate il fuoco. Poi a un processo diplomatico e democratico che arrivi a una stabilità della regione”. E’ quanto afferma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando a margine della sua visita al contingente italiano Unifil in Libano.
“L’Italia – ha detto Di Maio visitando la base militare di Shamaa in Libano – dà un grande contributo alla stabilità del Libano e alla pace, lo fa anche con questa missione Unifil che è un orgoglio. I nostri soldati sono qui per permettere a questa regione di avere stabilità, pace e sviluppo economico. Questo è il primo grande ruolo che ha l’Italia in questa regione, con una guida che ci riempie d’orgoglio. Il secondo punto importante per il Libano – ha aggiunto il ministro degli Esteri – è che abbiamo auspicato la formazione il prima possibile del nuovo governo, anche per avere un interlocutore molto più solido, anche per questa missione. E’ importante che la missione Unifil giovi del fatto che ci possa essere un nuovo governo. L’Italia c’è e c’è sempre stata, nel sostegno alla stabilità di questa regione”.