Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha rilasciato alcune dichiarazioni a No stop news su Rtl in attesa delle prossime elezioni, rimarcando la sua distanza dal Movimento 5 Stelle e difendendo a spada tratta la cosiddetta “agenda Draghi” e il Governo dei Migliori. In questa circostanza, si è anche scagliato contro la Destra filo Putin che sta bloccando l’adozione del tetto massimo al prezzo del gas e si sta prodigando per la revoca delle sanzioni occidentali emanate contro Mosca dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Di Maio difende l’operato del Governo dei Migliori
Ospite di No stop news su Rtl, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul tema dell’energia in vista delle prossime elezioni, rivendicando l’operato del Governo dei Migliori e, soprattutto, del premier Draghi. “Noi ieri come Impegno Civico abbiamo presentato la nostra proposta. Serve un decreto taglia bollette che paghi alle imprese l’80% della bolletta, perché ci sono imprenditori che a luglio di quest’anno hanno pagato una bolletta dieci volte più alta dello scorso anno. Se non paghiamo l’80% delle bollette alle imprese, l’unica cosa che otterremo è che chiuderanno, che perderemo posti di lavoro, dovremmo pagare la cassa integrazione e perderemo introiti di tasse e contributi”, ha detto il leader di Impegno Civico.
“Fino alla fine dell’anno perché questa è una misura emergenziale, ma mentre noi diamo respiro alle imprese dobbiamo ottenere il tetto massimo al prezzo del gas. Non credo che riusciremo ad ottenerlo all’interno del governo Draghi con Salvini e il centrodestra che non sono d’accordo con il tetto massimo al prezzo del gas, un obiettivo che dobbiamo ottenere a livello europeo. Ma è anche una sanzione a Putin, perché se diciamo che il prezzo del gas non deve andare oltre a una cifra in tutta Europa, noi diamo meno soldi a Putin”, ha aggiunto. E, alludendo ai rapporti della destra con la Russia, ha asserito: “C’è un’ambiguità della coalizione di Destra su questo che sta bloccando l’azione del nostro governo che è in carica con gli affari correnti, quindi non può fare tutto su questo versante e l’hanno fatto cadere questo governo Salvini e Conte”.
L’attacco alla Destra filo Putin sul veto al tetto massimo al prezzo del gas
Il ministro degli Esteri, poi, ha affrontato la questione del tetto massimo al prezzo del gras, spiegando: “Il tema è semplice. La coalizione di Destra ha già fatto proposte per cento miliardi DI euro, proposte che sfascerebbero i conti. Rischieremmo il fallimento come nel 2011 quando erano al governo e questo significherebbe prosciugare i risparmi degli italiani, perché quando c’è rischio fallimento si alzano le tasse. Io li chiamo il trio sfascia conti”.
“Il partito della Meloni – ha sottolineato – stamattina ha fatto sapere che non è d’accordo sulla nostra proposta di Impegno Civico sulla commissione d’inchiesta per accertare relazioni tra mondi politici finanziari russi e alcuni partiti italiani. Quello è un punto importante perché se il prezzo del gas è ancora così alto è perché Putin ci sta ricattando, se mettiamo il tetto massimo al prezzo del gas blocchiamo Putin. Ci sono partiti di Destra che stanno bloccando il tetto massimo al prezzo del gas, come quello di Salvini. Dopo che l’ambasciata russa stava per pagare in rubli il biglietto a Salvini per andare a Mosca, che applaudiva a Conte quando faceva le risoluzioni contro l’Unione Europea, credo ci sia qualcosa da accertare e io voglio farlo e noi come Impegno Civico l’abbiamo proposto con una commissione d’inchiesta. Mi è dispiaciuto vedere che i partiti della coalizione, incluso quello della Meloni non siano d’accordo e questo è inquietante”.
Salario equo
Rivendicando di essere l’unico partito a “proporre un salario equo”, Di Maio ha risposto a chi lo accusa di esagerare quando afferma che, in caso di vittoria della destra alle elezioni, l’Italia precipiterebbe in una catastrofe senza precedenti. “Io lo dico in Italia, faccio la campagna elettorale in Italia. Nel mondo se li ricordano questi signori qua, perché nel 2011 Berlusconi dovette dimettersi mentre stavano saltando i conti dello Stato. Non c’è bisogno di Di Maio che va a dirlo in giro. Io non voglio demonizzare nessuno, noi però dobbiamo fare proposte credibili in questa campagna elettorale”, ha dichiarato. “Se noi oggi proponiamo il salario minimo e il salario equo è perché lo stavamo facendo già nel governo Draghi prima che lo facessero cadere. Il problema dei giovani non è mandarli a fare la leva militare obbligatoria, ma sono pagati tre euro l’ora e sfruttati e in altri casi sono pagati oltre nove euro l’ora, in ogni caso troppo poco per i loro studi e la loro esperienza. Siamo gli unici che propongono il salario equo, pagare le persone per ciò che valgono e anche l’equo compenso per le partite iva, che significa pagare i professionisti per quello che valgono”.
I rapporti di Di Maio con il M5S dopo la caduta del Governo dei Migliori
Ripetendo poi il ritornello sbandierato ormai da giorni da ogni fazione politica di destra e di sinistra, Di Maio ha rivendicato i pilastri della coalizione guidata dal segretario dem Enrico Letta della quale fa parte, ribadendo: “Questa coalizione è europeista e atlantista, anche perché in questo momento storico senza l’Europa non avremmo avuto i duecentotrenta miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mi inquieta che ci sia chi vuole aprire e rinegoziare il piano nazionale di ripresa e resilienza. Posso dire che negli accordi che abbiamo fatto c’è questo valore, non possiamo dire la stessa cosa dall’altra parte. Ci sono due coalizioni che si presentano a queste elezioni: quella che io chiamo lo sfascia conti, Berlusconi che vuole andare a fare il presidente del Senato e Salvini ministro dell’Interno e poi la coalizione progressista che in questo momento significa più sicurezza per gli italiani e soldi dall’Europa per affrontare la crisi che stiamo vivendo”.
Alla domanda relativa al posizionamento di Impegno Civico rispetto al Movimento 5 Stelle, infine, Di Maio ha risposto puntando nuovamente l’indice contro Giuseppe Conte e accusando l’avvocato del popolo di aver fatto cadere il Governo presieduto dal Migliore. Ha, infatti, risposto: “Insieme ad altri parlamentari abbiamo avuto sempre un’idea, ovvero raccogliere le istanze ai cittadini, portarle al governo e fare le riforme. Quando hanno buttato giù il governo si è rotto totalmente il feeling. Ciò che penso è che questo progetto da una parte tende a tutelare gli obiettivi sociali che in questo Paese servono, dall’altra parte ci sono le imprese che stanno salvando lo scotto più alto della crisi energetica e se chiudono le imprese perdiamo posti di lavoro e la crescita economica del Paese. Questi obiettivi li portiamo avanti in una coalizione che mira a battere l’altra”.
Infine, rispetto alla diffida a Impegno Civico, ha osservato: “Il Ministero dell’Interno ci ha autorizzati a presentarci, siamo sulla scheda elettorale. Nei prossimi giorni ci vedrete sulla scheda elettorale”.