“Ora il prossimo passo è il salario minimo. Restituire dignità a circa 3 milioni di lavoratori sottopagati. E’ una legge presente in tanti paesi europei e l’Italia non può restare a guardare”. E’ quanto ha detto il vicepremier Luigi Di Maio ai ministri M5S nel corso di un incontro a Palazzo Chigi. “Per il salario minimo – ha spiegato il deputato del MoVimento 5 Stelle, Francesco Silvestri – ad esempio, procede spedito l’iter al Senato, dopo il ritiro degli emendamenti da parte della Lega. Potremo presto assicurare ai lavoratori italiani paghe dignitose che possano mettere un argine allo sfruttamento”.
La retribuzione minima “non è la soluzione alla questione salariale italiana o ai problemi del mercato del lavoro italiano”, ha detto l’economista del dipartimento lavoro e affari sociali dell’Ocse, Andrea Garnero, nel corso di un’audizione sul tema in commissione Lavoro alla Camera. “E’ uno strumento legittimo – ha aggiunto -, interessante, con alcune potenzialità ma anche con alcuni limiti”. Garnero ha aggiunto che un salario orario minimo fissato a 9 euro lordi sarebbe al momento “il più elevato tra i Paesi Ocse” e “anche della maggioranza dei contratti collettivi esistenti”, una cifra che l’economista ha definito “molto elevata”.
Nel corso della stessa audizione alla Camera, il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, parlando degli effetti del salario minimo a 9 euro lordi, ha detto che “l’analisi dell’impatto dell’incremento retributivo medio annuo stimato sugli aggregati economici delle imprese con dipendenti (circa 1,5 milioni) consente di evidenziare un aggravio di costo pari a circa 4,3 miliardi complessivi, che, se non trasferito sui prezzi, porterebbe a una compressione di circa l’1,2% del margine operativo lordo ed allo 0,5% del valore aggiunto”.