Se non fosse per i sondaggi che danno il Centrodestra in netto vantaggio, sembrerebbe quasi che l’intera partita per le regionali nel Lazio sia nelle mani del Centrosinistra e in particolare del Pd.
Questo perché il racconto deformato fatto dai media mainstream mostra quotidianamente le liti, le trattative e gli accordi che ruotano attorno ai dem e che dovrebbero portare alla scelta dell’erede di Nicola Zingaretti mentre non dice nulla, quasi fosse irrilevante, sui patimenti delle destre che tutt’ora non hanno scelto il loro candidato.
Narrazione incompleta
Peccato che le cose non stiano affatto così perché questa corsa alla conquista della Pisana appare già segnata, specie in assenza di un accordo tra tutte le forze del Centrosinistra, con un più che probabile trionfo delle destre.
Davanti a dati simili appare inspiegabile questo alone di mistero che regna attorno alla coalizione guidata da Giorgia Meloni perché queste elezioni non saranno una mera formalità da liquidare con un candidato di secondo piano, come nel caso della corsa al Campidoglio dove – tra l’altro con poca convinzione – si è scelto di puntare su Enrico Michetti, ma si dovrà per forza di cose puntare sul nome di un big.
Qualcuno che possa riscuotere il gradimento dei riluttanti alleati e, al contempo, anche dell’elettorato. Ma le idee sembrano latitare e per ora le uniche indiscrezioni che trapelano da via della Scrofa, a parte il fatto che sarà proprio Fratelli d’Italia a dettare legge dopo lo strabordante successo alle elezioni nazionali, è che sono in corso valutazioni sostanzialmente su due nomi ossia quello del presidente della Croce Rossa Italiani, Francesco Rocca, e quello del deputato e vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli.
Si tratta di nomi affidabili e che, sondaggi alla mano, dovrebbero portare a una facile vittoria per la coalizione. Con Rocca, stando ai dati di Winpoll, il Centrodestra dovrebbe arrivare al 38-40% mentre schierando il vicepresidente di Montecitorio arriverebbe a sfiorare il 50% delle preferenze. Tanto per capirci, il Centrosinistra negli stessi sondaggi oscilla tra il 25% e il 30% a seconda del tipo di alleanza ipotizzato.
Dati che rendono chiaro come la partita sembra finita ben prima di cominciare. Ma tra i due litiganti, non è detto che non possa spuntarla un terzo nome a sorpresa. Nei giorni scorsi, ad esempio, era emersa l’auto candidatura dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia ed ex primo cittadino di Terracina, Nicola Procaccini. Ma sul politico peserebbe il fatto che a luglio scorso è rimasto coinvolto nell’inchiesta sulla gestione delle spiagge di Terracina, con tanto di richiesta di rinvio a giudizio, e per questo la sua candidatura sembra già svanita.
Tensioni interne
Insomma sembra l’ennesima conferma del fatto che le destre spesso e volentieri riescono a complicarsi la vita da sole. E già accaduto nella corsa al Campidoglio dove la coalizione ha discusso per mesi su quale candidato schierare, dando il via a una sterminata serie di liti e veti, arrivando a ufficializzare il nome scelto in modo fin troppo tardivo.
Qualcuno potrebbe dire che la sconfitta era certa ma le cose non stanno esattamente così perché in quell’occasione, pur partendo in svantaggio, il Centrodestra aveva un candidato unico e poteva approfittare del fatto che dall’altra parte a contendersi gli elettori c’erano Virginia Raggi per M5S, Roberto Gualtieri per il Pd e Carlo Calenda per Azione.
Così, con le regionali che dovrebbero tenersi il 12 febbraio, c’è fretta di trovare il nome da portare avanti. Eppure da più di un mese i big della destra non fanno che ripetere che “il candidato verrà ufficializzato a giorni” ma, ad oggi, tutto tace. Anzi sembra emergere sotto traccia perfino qualche primo mal di pancia.
“Mancano poco meno di 90 giorni alle elezioni regionali nel Lazio e non possiamo solo confidare nelle divisioni altrui. Sarà una campagna elettorale breve, non si possono improvvisare soluzioni. Servono proposte politiche fortemente riconoscibili dall’opinione pubblica soprattutto a Roma” ha spiegato il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia in un’intervista al Tempo. Lo stesso ha poi messo i puntini sulle i dicendo che “non possiamo ripetere quanto successo alle comunali a Roma”.