Si richiama ai valori costituzionali dell’antifascismo la proposta di legge del deputato di LeU Luca Pastorino (nella foto) approdata oggi alla Camera. Un breve testo, composto da appena tre articoli (qui il testo), che inasprisce la lotta alle organizzazioni di estrema destra che potranno subire la misura della sospensione delle loro attività o, nei casi più gravi, perfino lo scioglimento.
“Nel nostro Paese, come in altre realtà del continente, negli ultimi anni sono aumentati atti intimidatori, violenze, attacchi fisici e verbali da parte di gruppi di matrice fascista” si legge nel testo che La Notizia ha potuto visionare in cui si ribadisce che “è compito della politica nonché delle istituzioni democratiche opporre un forte argine a tale deriva”.
Peccato che “in Italia sembra siano stati dimenticati i caratteri fondamentali” dell’antifascismo che il testo intende recuperare con il primo articolo in cui vengono elencati i reati perseguibili e il secondo in cui si legge che “quando il pm procede” per reati “aggravati dal movente del fascismo o della discriminazione raziale, etnica o religiosa” nei confronti di un gruppo, di un’associazione o di un partito politico, “ha l’obbligo di chiedere al giudice l’applicazione della misura cautelare della sospensione dell’attività del relativo gruppo”.
Il terzo articolo, invece, riguarda le sentenze di condanna nei confronti di tali gruppi che fanno scattare “lo scioglimento del gruppo”, come sempre disposto dal giudice, e “la confisca di denaro e altre utilità” in loro possesso.
“Con questa proposta di legge – ha detto Pastorino illustrando la pdl – vogliamo migliorare le attuali normative, che sono farraginose e spesso inapplicate. Il provvedimento è in questo senso affine al ddl Zan come intenti, seppure sia concentrato su altri temi. Il problema in questi casi è la spiegazione del testo, perché quando avviene è quasi naturale essere favorevoli”.