Trump scarica Kiev mentre il piano di riarmo da 800 miliardi di Ursula manda in tilt destre e Pd

La Lega contro il progetto di riarmo. Forza Italia e FdI a favore. No di 5S e Avs a von der Leyen, il Pd resta ambiguo

Trump scarica Kiev mentre il piano di riarmo da 800 miliardi di Ursula manda in tilt destre e Pd

Un vero e proprio bazooka è quello di Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea ieri ha presentato un piano in cinque punti per un totale di 800 miliardi per riarmare l’Europa: sospensione del Patto di Stabilità per un valore di 650 miliardi, prestiti per 150 miliardi finalizzati agli acquisti comuni, flessibilità nel Bilancio europeo, il ricorso alla Bei e la possibilità di utilizzare i Fondi coesione. E questo proprio mentre l’economia del Vecchio Continente arranca.

Si spacca la maggioranza sul piano Ursula e anche l’opposizione non è unita

Il piano spacca la maggioranza in Italia. “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”, dichiara il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Per Ursula von der Leyen gli stati europei possono fare debito solo per armarsi”, afferma l’altro vicepremier e ministro Matteo Salvini. “Spero che sia sbagliato quello che ho letto”, aggiunge ricordando quello che “non abbiamo potuto fare in questi anni per investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie”.

Fratelli d’Italia come Forza Italia è favorevole invece. “Con il nuovo piano per la difesa Ue esposto da Ursula von der Leyen, finalmente l’Unione europea si risveglia dal sogno bucolico di poter essere una sorta di superpotenza erbivora in un mondo di carnivori”, afferma il co-presidente dei Conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini responsabile ambiente ed energie di Fratelli d’Italia.

Le opposizioni unite chiedono che la premier Giorgia Meloni vada a riferire in aula prima del vertice straordinario Ue che è convocato per giovedì. Richiesta rispedita al mittente. Ma sul resto le opposizioni non sono affatto compatte.

M5S e Avs ferme contro la deriva bellicista di Ursula

Contro la deriva bellicista di von der Leyen ci sono M5S e Avs. Nelle parole di von der Leyen c’è “una furia bellicista che noi contrasteremo in ogni modo. Il blu dell’Europa si tinge di verde militare”, dice il presidente del M5S, Giuseppe Conte.

“Noi siamo per l’Europa di Next Generation, che ha portato in Italia 209 miliardi. Adesso invece abbiamo l’Europa della von der Leyen, che vuole investire 800 miliardi per il riarmo. Questo significa 30 miliardi per l’Italia sottratti a sanità, istruzione, scuola, sottratti agli aiuti, ai sostegni per famiglie e imprese che sono vessati dal caro bollette e dal caro vita. Il 5 aprile a Roma, tutti insieme, per manifestare a favore dei cittadini e non dei signori della guerra”, ha concluso l’ex premier.

“Ursula Von der Leyen è inadeguata e pericolosa: propone 800 miliardi di euro per le armi e di cancellare tutte le regole di bilancio che negli anni hanno impedito di aumentare gli investimenti in salute e conversione ecologica, pur di aumentare le spese militari”, dice Nicola Fratoianni di Avs.

“Se vuoi la pace devi preparare la guerra. E quello che sta facendo von der Leyen va nella direzione giusta”, dice Carlo Calenda, leader di Azione.

“Calenda metta l’elmetto e vada a fare la guerra. 1 milione di morti sono sufficienti per far comprendere che le armi non hanno risolto nulla? Il piano von der Leyen da 800 miliardi è follia pura”, replica Angelo Bonelli, deputato di Avs.

Il Pd continua ad avere una posizione non univoca. Se la sua segretaria Elly Schlein pare essersi svegliata – “Quella presentata da von der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale”, dice – l’anima riformista continua a puntare sul riarmo.

Riarmo necessario per Lorenzo Guerini, attuale presidente del Copasir, ex ministro della Difesa, esponente di punta dell’ala riformista del Pd. Come emerge da una sua intervista al QN.