In Lombardia capita pure che i treni partano senza i ferrovieri a bordo. Proprio così. Un deragliamento come quello di ieri all’ingresso della stazione di Carnate, in provincia di Monza e Brianza, nelle disastrate e tanto criticate linee ferroviarie del sud non si è mai registrato. E la Lega, da oltre un quarto di secolo ininterrottamente alla guida della Regione, ha avuto anche la faccia di dire che le vie ferrate lombarde andrebbero ammodernate, senza specificare che le ragioni dei mancati investimenti, come sottolineato dal Movimento 5 Stelle e dallo stesso Pd, andrebbero cercate tutte nel Carroccio.
L’INCIDENTE. Il treno regionale deragliato attorno a mezzogiorno in prossimità della stazione di Carnate-Usmate, che fortunatamente viaggiava con un soo passeggero a bordo, un cittadino extracomunitario rimasto contuso e che è riuscito a uscire dallo scompartimento rompendo un vetro, è partito da solo. Non c’era nessuno ai comandi. Macchinista e capotreno erano scesi per una pausa e, in base a quanto emerso dalle prime indagini, partito il convoglio si sono pure feriti cercando di corrergli dietro. “Per cause da accertare, il treno 10776 della linea Lecco-Milano si è mosso dalla stazione di Paderno senza personale a bordo, macchinista e capotreno”, ha confermato in una nota la società regionale di trasporti Trenord. Aggiungendo poi che “i sistemi di sicurezza dell’infrastruttura sono entrati subito in funzione e hanno instradato il treno verso il binario tronco della stazione di Carnate”.
Ma parlare di sicurezza sembra davvero un parolone per un convoglio che parte senza qualcuno alla guida e percorre la bellezza di dieci chilometri, fino a che quattro carrozze sono deragliate su un binario tronco e una si è rovesciata. Una carrozza tra l’altro ha anche sfondato una barriera e un muro e si è fermata a pochi metri dalle case. Una strage sfiorata. Nelle vicinanze c’è un ambulatorio medico e i presenti hanno riferito agli investigatori di aver sentito un boato che aveva fatto temere loro una scossa di terremoto. Trenord ha poi annunciato che è “stata immediatamente istituita una commissione interna per chiarire cause e responsabilità, fra cui il comportamento dell’equipaggio”. Un’indagine insomma fatta in casa.
“Ho chiesto a Trenord che venga fatta chiarezza su quanto avvenuto con il deragliamento del treno a Carnate, linea Milano-Lecco”, ha dichiarato l’assessore regionale alle infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi. A fare piena luce sulla vicenda, inchieste interne a parte, sarà comunque la Procura della Repubblica di Monza, che ha aperto un’inchiesta a cui la Polfer già sta lavorando, ipotizzando il reato di disastro ferroviario colposo. Gli inquirenti stanno ora attendendo una prima relazione della polizia ferroviaria per poi eventualmente procedere con delle iscrizioni nel registro degli indagati.
LE POLEMICHE. Come se da oltre 25 anni al timone della Regione non ci fosse il Carroccio, la senatrice lombarda Antonella Faggi, della Lega, ha dichiarato di conoscere la linea interessata, “che su alcuni tratti andrebbe verificata e ammodernata”. Ancora: “Dotare il Paese di una struttura ferroviaria moderna e sicura non è solo un dovere della politica, significa fornire il Paese di infrastrutture adeguate ad una concorrenza di vettori e competitors che non fa altro che il bene delle comunità e del mercato”. Per concludere dicendo incredibilmente che “la Lega va in questa direzione, coniugando sicurezza e modernità, nella speranza che tutti condividano le nostre valutazioni”.
Peccato però che tale direzione non sembra essere stata presa in oltre un quarto di secolo visto che la stessa Faggi chiede un ammodernamento della linea e dunque di fare lavori che l’attuale esecutivo di centrodestra, come i precedenti, non ha sinora pensato minimamente a fare. A battere sui cattivi investimenti nei trasporti da parte della Regione Lombardia a guida leghista è stato invece il Movimento 5 Stelle: “La tragedia è stata evitata e non ci sono vittime ma gli errori strategici di Regione Lombardia rischiano di costare parecchio ai lombardi”. Trasporti ferroviari dimenticati per lungo tempo. Posizione analoga quella del senatore dem Roberto Rampi. E Attilio Fontana? “Questi eventi non devono accadere”, ha detto. Ovvio. E magari se inizierà a prodigarsi affinché non accadano sarebbe anche meglio.