Denise Pipitone, perché il giornalista Rai Milo Infante è indagato nel caso della bimba scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004?
Denise Pipitone, perché è indagato il giornalista Rai Milo Infante?
Il caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo a settembre del 2004, torna alla ribalta della cronaca con un risvolto inedito. Il giornalista Rai Milo Infante, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati. Il conduttore di Ore 14, programma in onda su Rai 2, segue il caso della piccola da alcuni anni ed è particolarmente vicina alla famiglia. Con Piera Maggio, madre di Denise, il giornalista ha instaurato nel tempo non solo un forte legame professionale ma anche un rapporto di amicizia.
A quanto si apprende, il profilo di Milo Infante è stato inserito nella lista degli indagati redatta dalla Procura di Marsala da alcune settimane. La decisione è scaturita dal forte interesse del reporter sulla scomparsa della bimba.
In relazione all’iscrizione nel registro degli indagati del giornalista, la notizia è stata comunicata dallo stesso Infanteattraverso un post pubblicato sul suo account Facebook: “Molti mi chiedono a che punto sono le indagini sul sequestro di Denise Pipitone. Temo ferme all’archiviazione disposta dal gip di Marsala su richiesta della Procura. Per contro invece posso dirvi che i giudici indagano chi Denise l’ha cercata con tutte le forze. Giornalisti, ex pm, e non solo… Se qualcuno pensa che sia sufficiente per fermarci sbaglia. Continueremo a cercare Denise”.
La reazione di Piera Maggio alla decisione della Procura di Marsala
Sulla decisione della Procura di Marsala, è intervenuta anche Piera Maggio che da anni collabora con il conduttore di Ore 14 e spesso si è avvalsa dell’aiuto del programma e delle troupe Rai nelle ricerche della figlia.
In seguito alla diffusione della lettera inviata dalla Procura di Marsala, la mamma di Denise Pipitone ha scritto un messaggio sui social che riporta le seguenti parole: “Coloro che hanno rapito Denise, hanno eluso la giustizia italiana. Alcuni ci sono caduti in pieno inconsapevolmente, altri per volontà propria e altrui. Tutto questo rimarrà una vergogna indelebile nella memoria di molti italiani. È dura, ma andremo avanti nella ricerca della verità e giustizia per Denise, come abbiamo sempre fatto”.