Alla mia età ancora mi indigno quando vedo che stampa e tv usano due pesi e due misure in maniera così sfacciata. Seguono tutti un copione già scritto.
Ludovico Mari
via email
Gentile lettore, anch’io mi indigno ogni giorno. Come ho scritto altre volte, la guerra in Ucraina e le stragi israeliane hanno scoperchiato, se mai ci fossero stati dubbi, la natura della stampa “libera e democratica”, che non è né libera né democratica: è uno strumento di tortura e disinformazione per uccidere il libero pensiero a favore dei poteri supremi, Usa e Israele. Nella liturgia europea il rito è officiato dalla sacerdotessa Ursula contornata da mènadi esteuropee in delirio russofobico e islamofobico. E guai a chi esprime pareri non conformi. Guardi il conservatore Orbàn, svillaneggiato tutti i giorni da stampa e tv, oppure il socialista Fico (si pronuncia Fitzo): appena ha vinto le elezioni, in Europa è cominciata la caccia all’uomo. I più esaltati vogliono espellere la Slovacchia dall’Ue. La democrazia, secondo loro, è che i popoli devono votare come decide Bruxelles. Fico è reo di aver detto: “Basta armi all’Ucraina, ora lavoriamo per la pace”. Ha detto anche: “Le sanzioni sono un suicidio” e poi: “Con noi al governo l’Ucraina non entrerà nell’Ue e tanto meno nella Nato, perché questo scatenerebbe la terza guerra mondiale”. Il 15 maggio scorso un uomo (esaltato, come gli attentatori di Trump, dalla incessante diffamazione della stampa) gli ha sparato 5 colpi al ventre: è ancora convalescente, ma nessuno parla più di lui dal quel giorno. Avessero sparato a Macron, sentiremmo i pianti delle prèfiche dal Polo Nord a Palermo.
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