di Stefano Sansonetti
Un numero di clienti a dir poco impressionante, soprattutto nella pubblica amministrazione. E un giro d’affari che, in anni di crisi, è riuscito ad aumentare e a superare i 4 milioni di euro. Dietro questa cifra c’è Ref Ricerche, società di consulenza che opera nei settori dell’economia, del lavoro, della finanza pubblica, del federalismo, delle tariffe, dell’energia e chi più ne ha più ne metta. Ora, si dà il caso che nell’azionariato di Ref Ricerche, con una quota del 14,6% (esattamente come gli altri soci), risulti tutt’ora Carlo Dell’Aringa, ordinario all’università Cattolica, appena nominato sottosegretario al ministero del Lavoro.
L’economista tra l’altro è anche deputato del Pd. E proprio la Camera figura come cliente di Ref Ricerche, almeno a stare alla lista pubblicata on line sul sito della società di consulenza. Ma non finisce qui, visto che dal medesimo elenco si apprende che tra i clienti ci sono anche il Senato, il ministero dell’Economia e quello stesso ministero del Lavoro di cui Dell’Aringa è appena diventato sottosegretario.
Elenco clienti smisurato
Insomma, la situazione è come minimo imbarazzante. Certo, c’è da dire che dai primi di marzo il deputato Pd ha lasciato il consiglio di amministrazione di Ref, verosimilmente dopo l’elezione a Montecitorio. Ma a stare a una semplice visura camerale il suo nome continua a comparire tra gli azionisti. Peraltro in compagnia di altri economisti come Giacomo Vaciago e Giangiacomo Nardozzi. Che poi il ventaglio dei clienti di Ref è così ampio da coinvolgere mezza pubblica amministrazione.
Società pubbliche e private
Oltre ad alcuni ministeri e ai due rami del parlamento, nella lista ci sono organi costituzionali come il Cnel. E spuntano anche società semi pubbliche, e quotate in borsa, come Eni, Enel e Terna. Impossibile, invece, elencare esaustivamente i clienti privati, visto che ci sono tutti i più grandi gruppi nostrani ed esteri (Unicredit, Intesa, Shell, Pirelli, Borsa Italiana, Citibank, Eon, Morgan Stanley). Probabilmente può essere sufficiente sapere che nella lista compare Confindustria. Come detto, a dir poco controcorrente si sono rivelati gli affari di Ref. Nel 2011, in base ai dati dell’ultimo bilancio disponibile, il fatturato è stato di 4,1 milioni di euro, in aumento rispetto ai 3,4 milioni dell’anno precedente. Alla faccia della crisi che ha messo in ginocchio un’incredibile quantità di imprese.