Scrivere di essere un “rapinatore di banca” su Facebook. E provare a fare una rapina reale. Che non forse non è nemmeno l’unica, ma una delle tante. Sembra la sceneggiatura di un film, ma è quanto accaduto con Antonio Gaetani, 28enne di Alliste (Lecce). Sul suo profilo social, infatti, il giovane dichiarava di svolgere come lavoro quello del “rapinatore di banca”. Una sciocca burla? Macché: era la verità. Il giovane è stato acciuffato dopo un “colpo” non a un istituto di credito ma a un supermercato, insieme a due presunti complici. Uno di loro ha anche cercato di difendersi, sostenendo che si trattasse di un’iniziativa nata al momento. Tuttavia, proprio Gaetani aveva con sé un fucile da sub e nell’auto sono stati ritrovato gli indumenti, compresi passamontagna, usati durante la rapina stessa.
I carabinieri ipotizzano che la piccola banda sia responsabile di altre rapine messe a segno in zona, tanto da far scattare un vero e proprio allarme per l’escalation. Intanto il gip ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare. Secondo quanto ricostruito gli inquirenti, i tre potrebbero aver scelto di fare soldi con le rapine per soddisfare la necessità di acquistare droga. Davanti al giudice, infatti, avrebbero ammesso di aver sviluppato dipendenza da cocaina.