Delfini da guerra: incredibile ma vero. In base a delle segnalazioni sembra che i militari russi abbiano utilizzato questi mammiferi come arma contro i nemici nel conflitto in Ucraina. Tuttavia, non sono gli unici animali addestrati come militari negli ultimi anni.
Delfini da guerra: cosa c’è di vero
Nella conflitto in Ucraina, ormai si legge e si riporta di tutto: questa volta è il turno dei delfini da guerra. Sono solo gli ultimi animali utilizzati in guerra perché negli anni scorsi è stato il turno di altri mammiferi come i leoni marini e addirittura balene. Gli Stati Uniti hanno avviato il primo programma durante la guerra del Vietnam e ora sarebbero centinaia i ‘soldati’ di questo esercito marino.
Tuttavia, l’animale da guerra più celebre degli ultimi anni stato un pastore belga – agente speciale K-9 – che ha dato la caccia al leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi nei sotterranei del bunker.
La Russia trasforma i mammiferi marini in militari
Sono stati segnalati di fronte al porto di Sebastopoli, in Crimea, delfini da combattimento nelle acque dell’insenatura, la principale base russa sul Mar Nero, è il sito specializzato Usni News, vicino alla marina statunitense.
In base alle notizie che si leggono, pare che questi delfini siano stati addestrati per mettere fuori uso ordigni sottomarini e per segnalare la presenza di sommozzatori nemici che dovessero avvicinarsi alle navi e all’infrastruttura portuale per sabotarle. Di solito i delfini sono famosi per l’arte della difesa ma i russi li hanno utilizzati per l’attacco. I militari russi avrebbero sviluppato un sistema per convertire il segnale eco dei delfini direttamente nella strumentazione di controllo rendendoli utili nel tracciamento in tempo reale di mine o qualsiasi oggetto in movimento sott’acqua.