“Con questo decreto ci occupiamo ancora di lavoro, lo facciamo con un pacchetto di misure che nell’ambito di un programma che vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro, vuole creare nuova occupazione soprattutto nel Mezzogiorno”. È quanto ha detto oggi il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio affidato ai social in occasione del Primo Maggio, riferendosi ai provvedimenti varati ieri dal Consiglio dei ministri.
Il leader della Cgil critica il decreto Primo maggio: “È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese”
“La principale di queste misure – ha ricordato ancora la premier – è l’esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni se si assumono giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato, a patto che vengano assunti con contratto stabile, cioè se assumi un giovane a tempo indeterminato, per 2 anni allo Stato non devi nulla nel limite di 500 euro al mese. Vale in tutta Italia e nelle regioni del Mezzogiorno il provvedimento vale, però, anche per gli over 35 che sono disoccupati da almeno 2 anni”.
Meloni ha poi precisato: “La decontribuzione vale per le donne, vale per le donne a prescindere dall’età su tutto il territorio nazionale con maggiore accessibilità al beneficio per le donne che vivono nelle regioni del Mezzogiorno”.
Landini “Il bonus Befana è uno spot, una marchetta elettorale”
Il bonus Befana, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dalla piazza del Primo maggio a Monfalcone (Gorizia), “è uno spot, una marchetta elettorale. È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere”. “Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso – ha aggiunto il leader della Cgil -. Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese”.
“Bisogna cambiare il modello di sviluppo e cambiare le leggi folli che ci sono nel Paese”
“Bisogna rimettere al centro il lavoro, i diritti delle persone, combattere e superare la precarietà, aumentare i salari” ha detto ancora Landini aggiungendo che “gli infortuni e le morti che si registrano soprattutto nel sistema degli appalti e subappalti e coinvolgono di più i lavoratori precari. Bisogna cambiare il modello di sviluppo e cambiare le leggi sbagliate, folli che ci sono nel Paese”.
Schlein: “È una giornata di lotta contro il lavoro povero, contro il lavoro precario e anche per la sicurezza sul lavoro”
“È una giornata di lotta al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori – ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, arrivando a Portella della Ginestra per il corteo del Primo Maggio – che vogliono migliorare le proprie condizioni materiali che sono peggiorate in quest’anno anche a causa delle scelte fatte dal governo Meloni che esattamente un anno fa sceglieva di aumentare la precarietà in Italia in barba a tantissime persone, soprattutto giovani e donne che hanno contratti di un mese e non sanno se lo avranno il giorno dopo e non possono quindi costruirsi un futuro”.
“Siamo qui – ha aggiunto la leader dem – anche per rilanciare la battaglia sul salario minimo che Giorgia Meloni continua a ostacolare. “Abbiamo raccolto le firme dei cittadini e delle cittadine per una legge di iniziativa popolare. Perché insieme a M5s e Avs dopo che hanno affossato la nostra proposta in Parlamento vogliamo riportarla con la forza di migliaia di firme. È una giornata di lotta contro il lavoro povero, contro il lavoro precario e anche per la sicurezza sul lavoro. Non è possibile in Italia continuare a morire di lavoro o di stage”.
Leggi anche: Il Primo maggio del lavoro umiliato. Tra salari da fame, precariato e stragi continue c’è poco da festeggiare