Il governo Draghi ha in programma un decreto legge per il 26 aprile che riporti in Italia la zona gialla e fissi un calendario per la riapertura delle attività a partire da maggio e fino all’autunno. Oggi una riunione della cabina di regia dell’emergenza coronavirus fisserà i criteri e i protocolli per la ripartenza. Mentre Mario Draghi potrebbe annunciare in conferenza stampa il cronoprogramma del governo.
Il decreto legge 26 aprile, la zona gialla, il coprifuoco e il calendario per riaprire l’Italia da maggio
Oggi il Corriere della Sera racconta che il percorso per le riaperture di maggio si baserà sulle valutazioni dell’andamento della curva epidemiologica a partire dal 20 fino al 26 aprile, quando il governo fisserà regole e divieti. Che prevedono:
- per i ristoranti prenotazione obbligatoria, con preferenza di posti all’aperto. Le persone si dovranno distanziare tra loro almeno un metro. Si dovranno prevedere misure per favorire il pagamento elettronico;
- la capienza di cinema e teatri rimane fissata in percentuale alla metratura delle sale, ma non può superare i 200 spettatori, con un metro tra uno e l’altro. Entrata e uscita separate;
- per i musei e le mostre le visite devono essere prenotate, è fissato un numero massimo di persone nei locali, con percorsi obbligatori;
- sì a piscina e palestra ma solo in forma individuale. Almeno due metri la distanza tra le persone in palestra, mentre in piscina si arriva a dieci metri quadrati a disposizione per atleta. Niente doccia.
Secondo il cronoprogramma che il governo Draghi ha in mente i primi a riaprire saranno i ristoranti a pranzo, poi i luoghi dello spettacolo e solo dopo palestre e piscine. Dalla metà del mese di maggio e non prima, nel rispetto della linea della «gradualità» scelta dal governo, potrebbero essere consentite le cene nei locali pubblici.
Zona gialla: cosa riapre dal 26 aprile 2021
Il 26 aprile quindi un decreto legge dovrebbe decidere il cronoprogramma di maggio. Ma nel governo c’è chi spinge per anticipare qualcosa già il 26 aprile. Sotto la lente c’è la zona gialla, ovvero quella particolare area in cui le limitazioni e le regole sono più lasche e i ristoranti e i bar sono aperti a pubblico, anche se solo a pranzo e con chiusura fissata alle ore 18. La zona gialla, sospesa dal decreto di Draghi, potrebbe tornare in vigore già dal 26 aprile, quando alcune delle regioni che oggi vedono i numeri dell’epidemia in rallentamento potrebbero tornarci.
Le decisioni del governo terranno conto delle richieste delle Regioni. La prima istanza è consentire il ritorno alla libertà di movimento. Almeno nelle aree che avranno meno contagi e saranno più avanti con la vaccinazione delle persone. Tra i ministri c’è chi si aspetta la riapertura dei confini regionali a metà maggio e chi invece frena, ricordando che il governo deve ancora riunirsi per impostare il nuovo decreto: se non ci saranno accelerazioni entrerà in vigore il primo maggio.
Il calendario delle riaperture da aprile a maggio
Il calendario del governo sulle riaperture da aprile a maggio, scrive ancora il Corriere, prevede un mese di riaperture graduali, per arrivare alla fine di maggio con svariate attività aperte. Per le
Regioni oltre ai ristoranti e ai bar devono ripartire anche palestre, piscine, luoghi della cultura e dello spettacolo. Le linee guida che oggi la Conferenza illustrerà alla ministra Mariastella Gelmini sono state visionate dai tecnici delle strutture sanitarie regionali. Prevedono la riapertura di ristoranti e bar sia a pranzo, che a cena, con regole molto stringenti al chiuso e maggiori libertà all’aperto.
In una prima fase i locali potrebbero accogliere i clienti soltanto seduti, per evitare assembramenti. Per le Regioni la distanza minima tra i tavoli dovrebbe essere di due metri all’interno e di un metro all’aria aperta. E cambierà anche il coprifuoco. Gli orari del divieto di circolazione, ancora in vigore dalle 22 alle 5 in tutta Italia, sono ancora tutti da discutere. Ma se i ristoranti riapriranno la sera, è chiaro che dovrà scattare più tardi.
Quali regioni saranno zona gialla?
Quali regioni saranno zona gialla già il 26 aprile o ai primi di maggio? Posto che tutto dipende dai numeri dell’epidemia – ieri, 14 aprile, il bollettino del ministero della Salute sull’emergenza coronavirus contava 16.168 nuovi contagiati e 469 morti – oggi ci sono territori che potrebbero già ambire all’area con minori restrizioni. Che però è stata sospesa dal decreto di marzo del governo. Secondo Repubblica le regioni con numeri da zona gialla oggi sono undici. Ovvero le Province di Trento e Bolzano e l’Abruzzo, la Calabria, l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, le Marche, il Molise, il Piemonte, l’Umbria e il Veneto.
Tutte queste realtà dovranno aspettare fino a maggio prima di vedere un allentamento delle misure restrittive, ad esempio prima di poter riaprire bar e ristoranti. La speranza dei tecnici è che la permanenza in arancione porti ad un abbassamento ancora più importante della curva epidemica nelle varie realtà locali. In modo che tra due settimane i dati siano ancora migliori e stabili. Tra l’altro l’occupazione dei posti letto sia ordinari che di terapia intensiva negli ospedali è ancora alta in molte zone del Paese.
Il cronoprogramma delle aperture dal 26 aprile fino a maggio in zona gialla
Il quotidiano fissa anche un cronoprogramma delle riaperture dal 26 aprile fino all’autunno passando per maggio. La prima tappa è il 26 aprile: già dopo il week end della Liberazione potrebbero
esserci le prime riaperture nelle regioni con i dati migliori. Poi toccherà a maggio: nella prima decade ritorno alle zone gialle con ristoranti aperti a pranzo. Nell’ultima, locali aperti la sera, coprifuoco alle 24. A giugno, dopo il via agli europei, si prevede la ripartenza degli spettacoli all’aperto con capienza al 25-30% e delle strutture turistiche oltre all’avvio della stagione balneare con nuove regole per le spiagge.
A metà giugno si dovrebbe procedere alla riapertura, con precauzioni, di palestre e piscine. Infine, solo in autunno dovrebbe esserci la ripartenza piena per cinema e teatri, con gli spettacoli al chiuso. Prende quota l’ipotesi di allentare le misure step by step. Offrendo così una serie di ‘date obiettivo’ per le riaperture che consentano agli italiani di tornare a guardare al futuro. Un’espressione usata più volte dallo stesso presidente del Consiglio. E continua a farsi spazio l’idea – a partire da maggio e sempre dati permettendo – di spostare più avanti le lancette del coprifuoco. Portandolo dalle 22 alla mezzanotte così da consentire l’apertura dei ristoranti con tavolini all’aperto.