Il governo continua a prendere tempo sui balneari. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici, comprese le spiagge. Eppure l’Ue era stata chiara nella richiesta al governo di aprire le concessioni di Stato e rispettare la Bolkestein. Altrimenti, l’Italia verrà deferita e la procedura d’infrazione Ue potrebbe proseguire sulla via inesorabile di una maxi-multa.
La Corte di giustizia Ue ha stabilito, poi, che le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente. Ma la risposta dell’esecutivo appunto è quella di temporeggiare. L’obiettivo delle destre, con la mappatura, è dimostrare che non c’è scarsità del bene demaniale e dunque non si deve applicare la Bolkestein.
Balneari, festeggiano i sindacati
Presso il Mef verrà ora istituito un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici con uno stanziamento di 2 milioni di euro l’anno. A trasmettere i dati, esclusivamente in forma telematica, dovranno essere le amministrazioni pubbliche che abbiano la proprietà, ovvero la gestione del bene oggetto della concessione. Festeggiano i sindacati dei balneari. La mappatura è “la strada giusta per raggiungere una soluzione equilibrata alla questione Bolkestein”, ha dichiarato Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti.
Fonti di governo fanno sapere che non ci sarà nessuna privatizzazione o cementificazione delle spiagge. Le opposizioni non la pensano così. Si vuole dare “il via libera a nuove concessioni e privatizzare e cementificare le ultime spiagge libere senza fare i bandi alle concessioni in essere”, ha commentato il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.