Quasi 90 tra associazioni, movimenti, organizzazioni, sindacati, Reti e Ong, manifesteranno in piazza Madonna di Loreto, a pochi passi da piazza Venezia, a Roma, ma anche in altre città italiane, per chiedere al Governo di “Invertire la rotta” sui migranti. La mobilitazione nazionale è contro la conversione in legge del decreto Cutro in discussione al Senato, varato all’indomani del naufragio del 26 febbraio scorso come risposta del Governo alle stragi nel Mediterraneo, ma anche contro lla dichiarazione dello stato d’emergenza.
Mobilitazione a Roma contro la conversione in legge del decreto Cutro in discussione al Senato
Secondo le associazioni il decreto Cutro “in realtà non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone”. “Al contrario – affermano i promotori -, prevede condizioni peggiorative della condizione giuridica degli stranieri che arrivano in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni di irregolarità ed esclusione anche di chi è già da tempo sul territorio nazionale”.
Associazione e movimento protestano contro i provvedimenti che mirano a smantellare la protezione speciale
Una mobilitazione per contestare in particolare “i provvedimenti che mirano a smantellare la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero, che aveva in parte attutito i disastrosi effetti dell’abolizione della protezione umanitaria, a potenziare la rete dei centri per il rimpatrio, a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego”.
“Servono politiche eque ed efficaci sull’immigrazione e sul diritto di asilo”
Interventi che a giudizio delle associazioni “renderanno sempre più difficile il soggiorno regolare e una positiva integrazione in Italia e che contribuiranno alla criminalizzazione delle persone migranti, a detrimento non solo loro, ma dell’intera collettività”. Per i promotori è “fondamentale invertire velocemente la rotta e promuovere politiche eque ed efficaci sull’immigrazione e sul diritto di asilo. Partendo dall’opposizione a queste norme, in un percorso che chiede ingressi legali, corridoi umanitari, garanzia dell’accesso alla procedura di asilo e all’accoglienza, abbandono delle politiche di esternalizzazione e dei loro scellerati risultati, come l’accordo con la Libia, salvaguardia delle vite in mare”.
Quanti domani scenderanno in piazza chiedono al Parlamento “di bocciare il provvedimento e al Governo di modificare radicalmente gli interventi messi in atto e quelli recentemente annunciati, del tutto inadatti a gestire una crisi nel Mediterraneo destinata a peggiorare senza provvedimenti adeguati della comunita internazionale”.