Con 175 voti favorevoli e 97 la Camera dei deputati ha dato il via libera all’ordine del giorno al dl Carceri – riformulato dal governo e sottoscritto da Forza Italia, Noi moderati-Maie e Italia viva – firmato Enrico Costa (Azione) che punta a rivedere le norme sulla custodia cautelare. Il testo impegna l’esecutivo a valutare “nel solco delle iniziative già adottate con il ddl Nordio, un intervento normativo finalizzato ad una rimodulazione delle norme sulla custodia cautelare, con particolare riferimento alle esigenze cautelari, finalizzato ad un puntuale bilanciamento tra presunzione di non colpevolezza e garanzie di sicurezza”.
Insorge l’opposizione. “Il dl carceri non serve a risolvere il sovraffollamento: da quando il decreto è stato approvato dal Cdm ci sono stati 15 suicidi. Serve, invece, ad aprire la strada allo scudo penale per i politici, annunciato da Salvini in relazione al caso Toti”, tuona il deputato Avs, Angelo Bonelli. Che parla di “falso garantismo” perché l’odg “prevede di non dare esecuzione alla custodia cautelare per chi non ha commesso reati di allarme sociale o di compromissione della sicurezza pubblica o privata”.
Ergo: “Due pesi e due misure per salvare la politica dalle sue responsabilità: chi prende tangenti e riceve soldi illecitamente si salva, chi è accusato di vendere 10 grammi di fumo va in carcere. È la giustizia dei potenti contro i deboli”. E la dem Chiara Braga, demolisce l’intero provvedimento: “Rimane un titolo: non c’è niente che vada davvero ad affrontare l’emergenza”.