Avviso orale e daspo urbano anche per i minori tra i 14 e i 18 anni. Sono queste le due principali novità contenute nella bozza del decreto Caivano sul contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile che oggi è all’esame del pre-Consiglio dei ministri.
L’avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, potrà essere rivolto “anche ai soggetti minori di 18 anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”, si legge nella bozza. A questo si aggiunge, per i giovani condannati, il divieto di possedere e utilizzare telefoni cellulari.
L’avviso orale, il daspo urbano e il divieto di usare cellulari anche per gli under 18
Nella bozza si ipotizza anche cosa succede quando un soggetto a cui è stato notificato l’avviso viene poi condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio o riguardanti armi e droga: in questi casi il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”.
A questo si aggiunge anche il daspo urbano per i 14enni. Nel caso in cui le persone a cui si applicano queste misure siano “pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore, con provvedimento motivato, può ordinare loro di lasciare il territorio del medesimo comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni”.
Il provvedimento è valido solamente nel caso di divieto di ritorno nel comune nel caso in cui il soggetto “abbia già lasciato il territorio del comune dal quale il questore ha disposto l’allentamento” al momento della notifica. Il procedimento viene notificato a chi esercita la responsabilità genitoriale.
Cos’altro prevede la bozza del decreto Caivano
La bozza del decreto Caivano prevede anche pene più severe e allontanamento da scuole, università e luoghi pubblici per chi, negli ultimi tre anni, è stato denunciato per spaccio di droga in questi luoghi e anche per chi ha avuto una denuncia per detenzione.
Arriva anche la stretta sul possesso di armi: si prevede l’aumento dell’arresto per chi porta un’arma per cui non è ammessa licenza al di fuori della propria abitazione: la pena passa da tre a quattro anni. Il decreto prevede anche l’arrivo, a Caivano, di un commissario straordinario.