Soffocati dalla burocrazie e multati per inadempimenti altrui. è la beffa denunciata da oltre 500 comuni, molti dei quali lombardi, aderenti ad Asmel, l’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali (che conta oltre 4.368 enti in tutt’Italia), che hanno sottoscritto una lettera aperta al Presidente dell’istituto nazionale di Statistica, Gian Carlo Blangiardo, per contestare le sanzioni comminate ai Sindaci per la mancata compilazione delle rilevazioni statistiche. A fine gennaio, l’Istat ha elevato una sanzione di 1.032 euro a tutti quei sindaci – e sono decine – che hanno violato l’obbligo di comunicazione dei dati in merito al Censimento delle unità economiche.
Lettera aperta dei Comuni aderenti all’Asmel contro le sanzioni dell’Istat: “Soffocati dalla burocrazia e multati per inadempimenti altrui”
Asmel, si legge nella lettera, “ritiene non tollerabile che un Sindaco sia chiamato a pagare di tasca propria, in presenza di défaillance di una macchina amministrativa perennemente sotto sforzo” e ritiene che “si possa pervenire a una pacifica soluzione stragiudiziale, in quanto la violazione contestata è conseguenza diretta di ben altra violazione di obbligo normativo”. La lettera aperta sottolinea soprattutto una grande beffa: quei dati, per i quali i primi cittadini si ritrovano multati, l’Istat li possiede già! Nella missiva si contesta infatti la mancata attuazione dello scambio dati automatizzato tra Comuni e Istat, prevista dall’articolo 12 del Tuel (Testo unico degli enti locali), senza oneri a carico di alcuno e senza necessità di sanzionare alcuno, meno che mai i Sindaci.
I Comuni sono infatti parte integrante del Sistan, il Sistema statistico nazionale, la cui governance è in capo proprio a Istat, Mef ed altri apparati centrali, tra cui Anci. Quindi, di fatto, Istat chiede ai sindaci dati che già Istat possiede… Il mancato rispetto della norma del Tuel è responsabilità diretta della governance del Sistan e non certo del Comune singolo, il cui Sindaco si vede perciò sanzionato per mancanze altrui. “Il dilemma dei Comuni “adempiere o funzionare”, continua Asmel che darà il patrocinio legale gratuito ai primi cittadini, è causato da una pessima burocrazia interna alla Pa che si verifica soprattutto perché gli Enti centrali non collaborano tra di loro e nemmeno con gli Enti locali”, aggiungono.
I Comuni sono parte integrante del Sistema statistico nazionale, la cui governance è in capo proprio a Istat
Un approccio centralistico che “fa gravare centinaia di adempimenti sui Comuni, senza neppure distinguere tra quelli più grandi. C’è da chiedersi se nei Palazzi romani sono al corrente di quanti adempimenti variamente informativi gravano in capo ai Comuni anche quelli meno grandi e strutturati alle prese con carenze di personale e bilanci da far quadrare”. Inoltre, dicono i sindaci, sono oltre 1.200 gli adempimenti ai quali ogni singolo Comune deve ottemperare. Per questo è sempre più pressante “l’esigenza del loro sfoltimento, per dare risposte efficaci alle attese dei cittadini e, nei piccoli Comuni. La sburocratizzazione e semplificazione invocate dalle aziende diventa ancor più pressante nel Comune, che accanto alle tradizionali funzioni ha visto crescere sempre più l’erogazione di servizi ai cittadini, caratterizzandosi come una moderna società di servizi”.