“Decidete con chi stare”: Sala attacca i ribelli dell’inciucio Salva-Milano

Risposta muscolare di Sala ai contrari alla legge-inciucio Salva-Milano e ai cittadini. E a sorpresa, si gioca il "jolly green" La Maura

“Decidete con chi stare”: Sala attacca i ribelli dell’inciucio Salva-Milano

Dopo un giorno di silenzio, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha commenta l’approvazione del Salva-Milano, il colpo di spugna sulle inchieste dell’urbanistica milanese, invocato da lui, garantito dalla Lega, presentato da Fratelli d’Italia e votato dal Pd (“Fino a 15 giorni fa Sala e il Pd dicevano che Salvini era un ‘condonatore’, poi sul ‘Salva Milano’ hanno votato con noi”, lo ha schernito ieri il leader leghista).

“Non è obbligatorio essere in maggioranza”

E lo ha fatto muscolarmente, sfidando le (uniche) voci contrarie della sua maggioranza a una norma che potrebbe “sanare” (bisognerà vedere se i giudici si appelleranno alla Consulta) oltre 150 cantieri in città, Verdi e Avs (M5S non è presente in Consiglio comunale). “A chi fa politica dico solo, attenzione: tra due anni siamo sotto elezioni e bisogna capire se si ha la volontà di governare, che vuol dire prendere decisioni e non dire sempre di no, vuol dire avere il coraggio di portare avanti delle linee”, ha detto.

“Non è obbligatorio farlo – ha proseguito – si può stare anche all’opposizione, ma se si vuole governare bisogna avere il coraggio di fare delle cose per cambiare la città. Invito tutti quelli a sinistra soprattutto a riflettere, non è obbligatoria la partecipazione alla futura corsa per esprimere per un quarto mandato di fila il sindaco. Ma esserci significa farlo convintamente”.

Tradotto: o state con me, oppure siete fuori dalla coalizione che eleggerà il mio successore. Un messaggio chiaro, anche se non si capisce se lanciato col consenso del Pd.

Monguzzi risponde a Sala: “Così consegna la città alla destra”

“Sala ci dice che chi protesta deve ricordarsi che si vota fra 2 anni”, risponde il consigliere verde Carlo Monguzzi, “Sono d’accordo, perché la leggo come una autocritica: a furia di combinare disastri (condono, stadio, il traffico che aumenta, i tram in ritardo, gli alberi che invece di aumentare diminuiscono) stiamo consegnando la città alla destra…”.

L’attacco del sindaco anche ai Comitati cittadini

Ma Sala se l’è presa anche con i cittadini che ieri hanno manifestato davanti al Palazzo di Giustizia contro la norma inciucio: “Ai comitati civici dico: noi abbiamo sempre gestito con un intento, cioè di fare rigenerazione urbana. Ai comitati dico: attenzione che non stiamo parlando di corruzione e che quello che abbiamo fatto è stato per il bene di Milano. Decidano anche loro da che parte stare”.

E, a proposito di giudici, ha aggiunto: “Noi non abbiamo mai perso un appello, sia chiaro”, e comunque “non mi sono mai permesso in questi mesi di giudicare il lavoro della magistratura, posso dire che la vedo in maniera diversa. Non ho mai usato – ha concluso – un tono sprezzante, ma mica posso cambiare idea. Stiamo parlando di otto anni e mezzo più cinque della giunta Pisapia, quindi noi stiamo facendo cosi ‘da un lungo periodo”. E il risultato di questi anni sono infatti i 150 cantieri bloccati e un condono…

Il “jolly pro-ambiente” de La Maura

Ma ieri Sala ha voluto anche giocarsi un “jolly” ambientalista, dichiarando l’interesse di Palazzo Marino all’(eventuale) acquisto della Maura. Sull’area verde è in corso una trattativa tra la proprietaria  Snaitech e la società F3A (è stato sottoscritto un contratto preliminare).

Ma, “se per qualunque motivo non riuscissero ad andare avanti noi saremmo interessati ad acquisire l’area per tenerla a verde, perché stiamo parlando di un parco grande il doppio di Parco Sempione”, ha detto il sindaco.

Circa il possibile valore d’acquisto Sala ha glissato (“la valutazione io ce l’ho in testa”), ma ha assicurato che l’operazione per le casse comunali “potrebbe essere sostenibile”. Un’affermazione che ha colpito molti, soprattutto alla luce della paventata vendita di San Siro e delle aree limitrofe giustificata con la necessità di fare cassa…

La provocazione all’avvocato green

Infine Sala ha tirato una stoccata anche all’avvocatessa dei comitati ambientalisti, Veronica Dini, divenuta consulente proprio di F3A (e che aveva definito l’operazione Maura “edilizia buona”): “Non la conosco ma ogni tanto sento le sue dichiarazioni. Io non capisco che diritto acquisito abbia per dire quale è l’edilizia buona e quale quella non buona. Ne sa più di noi? Non so. Quando c’è un interesse personale forse il giudizio non è sereno”.