La Giunta per le elezioni del Senato si è riunita. E dopo oltre 5 ore è stata aggiornata a domani. Sul tavolo la questione della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset, che lo vede condannato a 4 anni di reclusione.
POSTE TRE QUESTIONI PREGIUDIZIALI. Dopo la notifica di un ricorso alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, sono arrivate stamane sul tavolo dei senatori anche tre questioni pregiudiziali. Il relatore della pratica Andrea Augello, del Pdl, chiede infatti di aprire una valutazione della legittimità nel merito della legge Severino, e poi di rinviare la questione alla Corte costituzionale e anche alla Corte di giustizia europea di Lussemburgo: per il senatore ci sarebbero i presupposti perché la giunta chieda un parere alla Corte Ue per verificare se la legge Severino violi i principi comunitari. Al termine della discussione si procede al voto delle pregiudiziali, ma ancora non c’è alcuna indicazione sui tempi.
LA CONTROMOSSA DEL PD. Secondo quanto si apprende, il Pd ha chiesto e ottenuto che il voto sulle pregiudiziali presentate dal relatore Andrea Augello in merito alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, equivalga al voto sulla relazione. Se le pregiudiziali verranno bocciate decadrà il relatore. Il Pd, grazie a un intervento della senatrice Doris Lo Moro, è riuscito così a stoppare la melina del Pdl. Adesso ci potrà essere un voto unico sulle tre pregiudiziali o si potrà scegliere di votare singolarmente il ricorso alla Corte costituzionale, il ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea del Lussemburgo e la legittimità nel merito della legge Severino, ma in caso di una bocciatura il presidente della giunta Dario Stefàno dovrà nominare un nuovo relatore.
AL CENTRO LA QUESTIONE DELLA RETROATTIVITA’ DELLA LEGGE SEVERINO. Al centro di tutto, il nodo resta l’interpretazione della legge Severino che, per i condannati in via definitiva con pene superiori ai due anni, stabilisce la decadenza dalle cariche elettive e vieta la candidatura alle elezioni. La legge è entrata in vigore il 5 gennaio 2013 e ora i giuristi si interrogano sulla sua retroattività. I reati per cui è stato condannato Berlusconi, infatti, risalgono ad anni precedenti al 2013 e secondo alcuni esperti ed esponenti del Pdl non sarebbe possibile applicarla a reati commessi prima della sua entrata in vigore. Altri giuristi ribattono che la legge si applica, essendo la sentenza stata pronunciata dopo l’entrata in vigore della legge e sottolinea che questo è già avvenuto negli ultimi mesi senza che nessuno sollevasse il problema. Spetterà alla Giunta fare chiarezza, ma il centrodestra è pronto a dare battaglia e minaccia il ritiro della fiducia al Governo, perciò dalla valutazione dell’organo parlamentare dipende il destino dell’esecutivo.
ALFANO: “GIUDIZIO GIUNTA SIA TECNICO, NON POLITICO”. “Chiediamo alla commissione di sfuggire alla logica centro destra-centrosinistra per evitare che la decisione sia politica. Se questo non dovesse succedere, è evidente che i numeri sono a favore della sinistra che vuole la decadenza immediata di Berlusconi”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a ‘La telefonata’ di Belpietro stamane su Canale 5. “L’atto della Giunta – ha aggiunto Alfano – ha natura di deliberazione, è qualcosa che lascia margine per la decisione ai singoli componenti. La nostra prima richiesta è quella di ascoltare la relazione di Augello per vedere qual è la strada che chi ha studiato le carte suggerisce agli altri componenti della commissione”.
EPIFANI: “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”. Il Pd a più riprese ha fatto sapere che voterà per la decadenza. “Noi ce la faremo a difendere lo stato di diritto e il principio in base al quale tutti siamo uguali di fronte alla legge”, ha annunciato il segretario Guglielmo Epifani, intervenendo sabato alla festa democratica di Genova.
LETTA: “IL PDL NON LASCERA’ LA COALIZIONE”. Si dice fiducioso il premier Enrico Letta. “Sono sicuro che il Pdl deciderà per il meglio e che non lascerà la coalizione. Non so quale sarà la discussione interna al partito, ma sono certo che il governo continuerà a lavorare”, ha detto intervistato dalla Bbc a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio a proposito delle conseguenze che potrebbe avere sul governo la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore.