Primi giorni di presidenza ungherese del Consiglio dell’Ue e Viktor Orbán fa l’Orbán, come si poteva facilmente immaginare. Alla cerimonia del passaggio di consegne tra Belgio e Ungheria il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha lanciato il monito: “Competitività, difesa e allargamento: conosciamo tutti le sfide che dobbiamo affrontare. Farlo insieme e uniti è l’unico modo per superarle”. Orbán ha risposto con un pezzo pubblicato dal Financial times: “La perdita di competitività dell’Ue – ha scritto il premier ungherese – ha rappresentato una tendenza crescente negli ultimi decenni. Questo declino può essere attribuito principalmente alle decisioni sbagliate di Bruxelles che vanno contro la realtà dell’economia mondiale”.
Non male come inizio. Nel frattempo il suo consigliere Balazs Orban pubblicava un post su X richiamando un articolo di un sito cinese accusato di disinformazione per sostenere Marine Le Pen e la tesi secondo cui “spontaneamente e simultaneamente gli elettori dell’Occidente si stanno sollevando per ripudiare i loro leader”. Ieri Orbàn si è presentato a sorpresa – ma nemmeno troppo – in Ucraina.
Il governo ungherese sta bloccando 6,6 miliardi di euro che dovrebbero servire per rimborsare 1,6 miliardi di euro ai Paesi che li hanno già trasferiti all’Ucraina e usare altri 5 miliardi nel 2024 per comprare equipaggiamento militare per Kiev, La posizione del premier ungherese è sempre la stessa: sentita vicinanza alle posizioni di Putin. Forse per questo la tradizionale visita della Commissione europea all’inizio di presidenza di turno del Consiglio europeo è già slittata. E la Lega di Salvini è già pronta a salire sul carro.