“Puntiamo a un radicamento del M5S in tutte le province lombarde. Dobbiamo darci da fare per essere più presenti e migliorare il modo di comunicare il lavoro fatto, i valori che portiamo avanti e le proposte che abbiamo condiviso per il futuro di questa regione”. Parla Massimo De Rosa, nominato coordinatore del Movimento 5 Stelle a Milano.
Complimenti per la nomina a coordinatore del M5S a Milano. Qual è oggi la sfida?
“Oggi la sfida è senza dubbio dare una struttura al Movimento in modo che possa essere, oltre che punto di riferimento per attivisti e simpatizzanti, anche un interlocutore riconoscibile sui territori per tutti i cittadini che vedono nel Movimento 5 Stelle un’alternativa. Dobbiamo puntare proprio su questo: aumentare il coinvolgimento delle persone, ottimizzare lo scambio e le relazioni con i vari livelli istituzionali, i gruppi territoriali riconosciuti e le realtà associative”.
Conte ha ammesso che l’esito delle Regionali è stato insoddisfacente. Pensa che una maggiore presenza sul territorio possa migliorare i risultati futuri?
“Il 60% dei cittadini lombardi non si è sentito rappresentato e non è andato a votare: credo sia questo il risultato più insoddisfacente in assoluto: ci impone una riflessione critica. Oggi è importante intraprendere un percorso di rinnovamento dell’azione politica: per questo sarò al fianco di chiunque abbia voglia di dedicare il proprio tempo all’attivismo. Occorre valorizzare chi da anni si impegna per rafforzare il rapporto con la sua comunità territoriale. Il coinvolgimento dei cittadini e la cittadinanza attiva rappresentano dei principi cardine imprescindibili per il Movimento. In questi 10 anni da portavoce, nazionale e poi regionale, insieme ai gruppi territoriali ho portato avanti iniziative e battaglie importanti: le soddisfazioni non sono mancate, e alla luce di questa nuova organizzazione tante altre me ne aspetto per il futuro”.
In Lombardia, a differenza del Lazio, il Movimento 5 Stelle ha corso accanto al Pd e, comunque, l’obiettivo di scalzare la destra non è stato centrato. Come mai?
“È indubbio come l’astensionismo abbia pesato molto sui risultati ottenuti, così come anche una nostra presenza sui territori non ancora del tutto capillare e strutturata. La scelta di correre insieme al Pd era stata dettata da una situazione diversa rispetto a quella del Lazio: in Lombardia, il Movimento ha ritenuto fosse necessario lavorare sui temi e sulle proposte per offrire ai lombardi la possibilità di scegliere un’alternativa che fosse credibile e concreta. Anche i tempi brevi della campagna elettorale così come il clima di generale disaffezione alla politica, hanno premiato un radicamento ultradecennale del centrodestra in Lombardia”.
Rafforzare la presenza sui territori è sembrata essere, dalle dichiarazioni di Conte post risultati elettorali, una priorità. Quanto è importante?
“Da tempo era stata avanzata la richiesta di un’organizzazione territoriale che ponesse delle regole ben precise, una suddivisione dei lavori e delle responsabilità. Oggi abbiamo l’opportunità di ripartire, rimboccandoci le maniche e lavorando sul territorio con chi ha scelto di aderire al nostro progetto. L’obiettivo è condiviso: puntare ad un radicamento del Movimento in tutte le province lombarde. Dobbiamo darci da fare per essere più presenti e migliorare il modo di comunicare il lavoro fatto, i valori che portiamo avanti e le proposte che abbiamo condiviso per il futuro di questa regione. Chiarezza, impegno, trasparenza e rispetto delle regole: è questa la ricetta per poter crescere e contare su una solida base di elettori”.