Il ddl Zan contro omotransfobia, misoginia e abilismo è nel calendario della Commissione Giustizia del Senato. Dopo settimane di battaglie fuori e dentro i palazzi della politica combattute a colpi di regolamento, flash mob, e prese di posizione via social, la proposta è passata con 13 voti contro 11. Appena due voti di scarto a sottolineare quello che in questi mesi di ostruzionismo era ormai chiaro: sul tema l’attuale maggioranza è divisa.
Legge Zan: cos’è e perché non è stata ancora approvata
Da una parte i promotori, Pd, M5s, Leu, Iv, pronti ad arrivare fino in fondo per quella che ritengono “una battaglia di civiltà”, dall’altra il centrodestra compatto fa sapere che “la discussione sarà lunga e approfondita”. Si sono smarcati dai contrari solo gli azzurri più liberal, Gabriella Giammanco, Elio Vito e Anna Maria Bernini. Cos’è il Ddl Zan? È un disegno di legge (da qui la sigla ddl) contro l’omotransfobia, recante misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Il disegno di legge proposto da Alessandro Zan ha l’obiettivo di combattere ogni tipo di discriminazione. Omotransfobia, dunque, ma non solo. “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” si legge sul frontespizio del disegno di legge trasmesso dal presidente della Camera dei deputati alla presidenza il 5 novembre 2020. Non si parla solo di omosessualità e omofobia, quindi, come certa propaganda contraria al ddl vorrebbe far credere. Si affrontano anche temi come la violenza di genere, la discriminazione nei confronti dei disabili. Si quantificano le condanne, pesanti peraltro, per chi commette violenza o discriminazione e si propone l’istituzione di iniziative di sensibilizzazione reale.
Ddl Zan: il testo della legge in Pdf
Ddl Zan: cos’è la legge contro l’omotransfobia, qual è il testo e quando verrà approvato
“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” è il titolo del ddl Zan. Nelll’articolo 1 del testo, viene specificato che “per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.
Tra le novità del provvedimento è prevista la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a 6.000 euro per chi commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”; il carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi. Per qualsiasi reato commesso per le finalità di discriminazione o di odio la pena viene aumentata fino alla metà. Il condannato per può ottenere la sospensione condizionale della pena se presta un lavoro in favore delle associazioni di tutela delle vittime dei reati.