Ursula mette l’elmetto all’Europa contro i dazi di Trump, Giorgia come al solito si barcamena

Per Meloni e Salvini l’escalation con gli Stati Uniti non conviene a nessuno. Tajani si rimette alla risposta europea

Ursula mette l’elmetto all’Europa contro i dazi di Trump, Giorgia come al solito si barcamena

Alle 10 di questa sera sarà chiaro quali dazi il presidente Usa Donald Trump imporrà nel giorno – il 2 aprile – ribattezzato ”della liberazione” americana dalla morsa di coloro che per decenni hanno approfittato degli Stati Uniti.

“Questo scontro non è nell’interesse di nessuno”: quella tra l’Ue e gli Usa “è la relazione commerciale più grande e prospera al mondo e staremmo tutti meglio se potessimo trovare una soluzione costruttiva. Allo stesso tempo, deve anche essere chiaro: l’Europa non ha iniziato questo scontro. Non vogliamo necessariamente vendicarci, ma abbiamo un piano forte per vendicarci se necessario”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla plenaria del Parlamento europeo, citando “contromisure molto decise, se necessario”.

La precisazione di Ursula: no vendette ma risposte

Più tardi preciserà di non aver mai parlato di ‘vendetta’ nei confronti della politica dei dazi statunitense, ma ha ribadito che l’Ue è pronta a ‘rispondere’ nel caso di tariffe americane sui prodotti europei.

“I dazi sono tasse che saranno pagate dalla popolazione. Sono tasse per gli americani sui loro generi alimentari e sui loro farmaci. Alimenteranno solo l’inflazione. Esattamente l’opposto di ciò che vogliamo ottenere. Le fabbriche americane pagheranno di più per i componenti prodotti in Europa”, ha osservato von der Leyen, sottolineando che tutto questo “costerà posti di lavoro, creerà un mostro burocratico di nuove procedure doganali” e “sarà un incubo per tutti gli importatori statunitensi”.

E ancora: “Oggi nessuno ne ha bisogno, né negli Stati Uniti né in Europa”, ha aggiunto, chiedendo agli Stati Uniti collaborazione per risolvere “i gravi problemi nel mondo del commercio” come “sovraccapacità, squilibri, sussidi ingiusti, negazione dell’accesso al mercato, furto di proprietà intellettuale”.

La maggioranza sulla questione si spacca

Sul tema la maggioranza non ha una posizione univoca. Per Fratelli d’Italia e Lega una guerra con gli Usa da parte dell’Europa non è intelligente.

Forza Italia si dice d’accordo che non serve fare la guerra agli Usa ma ritiene che la risposta non possa avvenire a livello nazionale ma debba necessariamente essere europea.

“In un mondo sempre più caotico occorre avere cautela e responsabilità ed è quello che chiediamo alla nostra Ue. Aspettiamo le decisioni di Trump perché spesso ha detto delle cose e fatto altre. Aspettiamo le decisioni e prepariamo la nostra risposta, ma dovrebbe essere evitata l’escalation”, ha detto il ministro FdI delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Se agiamo con contromisure, ha detto riferendosi all’Ue, ci facciamo male da soli”.

“Vendicarsi dei dazi? Aprire guerre commerciali con gli Usa è una scelta infelice, non fa l’interesse di nessuno. Spero che von der Leyen sia stata fraintesa o tradotta male, fare la guerra agli Usa non è intelligente, le cose vanno risolte al tavolo”, ha detto il vicepremier leghista Matteo Salvini.

“Non dobbiamo piegare la testa, ma neanche essere antiamericani. Bisogna trovare una soluzione che permetta a tutte le imprese italiane di non subire danni. I dazi non fanno bene a nessuno. Non possiamo trattare a livello nazionale”, ha detto il ministro degli Esteri di FI Antonio Tajani.

“L’Italia non può fare da sé, è competenza Ue. Può esserci dialogo su altre questioni. Possiamo avere una politica commerciale nazionale, ma i dazi li fa l’Europa”, ha aggiunto.

Il M5S punta il dito contro il governo incapace di difendere il made in Italy

“Il trumpismo danneggia il made in Italy ed è vergognoso che il governo italiano, anziché schierarsi in difesa dell’interesse nazionale, continui a balbettare senza dire una parola netta in difesa delle nostre imprese. L’Italia è un Paese che vive di export e i dazi di Trump avranno delle pesanti ricadute sul sistema industriale, tessile e agroalimentare. La reazione dell’UE deve essere forte in barba a Meloni e Salvini che invece dimostrano ancora una volta di essere gli scendiletto di Washington”, ha dichiarato Gaetano Pedullà, vice capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, in una nota.