Una cosa non ho capito: Meloni sembra così amica di Elon Musk e Donald Trump, ma Trump, quando ha aumentato i dazi agli europei, non ha avuto un occhio di riguardo per l’Italia. E quindi?
Maria Collalto
via email
Gentile lettrice, e quindi la Meloni forse non è così amica del “duo meravigliao” come voleva far credere o lei stessa credeva. Le cronache dei retroscenisti (una specialità della stampa italiana che può significare “giornalista abile nello scoprire i retroscena” oppure “giornalista pallonaro”, dipende) riferiscono che, prima dell’annuncio ufficiale dei dazi all’Europa, la Meloni abbia avuto uno scontro a Bruxelles con alcuni capi di governo, in particolare Macron, i quali predicavano la linea dura, dazi contro dazi. “No, meglio trattare, meglio la diplomazia, sennò ci facciamo male” sarebbe stata la linea della premier. Se è così, significa che era speranzosa che l’Italia avrebbe avuto un trattamento di favore da Trump, in nome dell’amicizia o simpatia o affinità ideologica, la chiami come vuole. Quando invece Trump ha annunciato la mazzata uguale per tutti (dazi al 25% sull’acciaio perfino per la malandata Ucraina, il che è tutto dire), la Meloni avrebbe subito telefonato all’amica Ursula dicendo: “Dobbiamo rispondere, dazi contro dazi” con un suo tipico voltafaccia. Ora, poiché tali notizie vengono da alcuni dei più grandi e disistimati giornali italiani, vanno prese con le molle. Però il quadro generale sembra realistico. Il disprezzo di Trump per l’Europa è noto, e il ricordo dei leader europei, Meloni in primis, che scodinzolavano ai piedi di Biden non deve aver migliorato il suo umore.