Era dato come uno dei film preferiti e alla fine ha sbancato. Il musical partenopeo Ammore e malavita è il vero vincitore dell’ultima edizione dei David di Donatello. Il film dei Manetti Bros si aggiudica non solo il David più ambito, quello per il miglior film, ma anche il premio alla miglior attrice non protagonista andato a un’inedita Claudia Gerini napoletana; per la musica premiati Pivio e Aldo de Scalzi; per i costumi Daniela Salernitano, e un premio incassa anche la canzone originale Bang bang. Va forte poi Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli che racconta gli ultimi anni di vita della cantante ed ex-modella tedesca Christa Paeffgen, meglio conosciuta come Nico. Il film è stato premiato per la sceneggiatura originale, con la statuetta andata alla stessa Nicchiarelli, per il miglior trucco (Marco Altieri), per le migliori acconciature (Daniela Altieri) e per il suono.
Altro vero vincitore dell’edizione conclusasi ieri, però, è anche Steven Spielberg che, ricevendo il David alla carriera, incanta tutti agli studi De Paolis dicendosi “onorato”, mostrandosi vero conoscitore dei registi italiani di tutte le generazioni (li cita tutti) e raccontando una storica passeggiata per Roma nel 1971 con Federico Fellini, quando lui era poco più di uno sconosciuto (e Roberto Benigni va a salutare di nascosto il maestro americano in camerino).
Sempre nel segno della città partenopea, vera vincitrice di questa 62/a edizione, con due David, è anche Napoli velata di Ferzan Ozpetek, che si aggiudica scenografia e fotografia, e ancora due statuette sono andate al napoletanissimo cartoon Gatta Cenerentola a cui va il premio al produttore e agli effetti speciali.
Miglior attrice protagonista Jasmine Trinca per Fortunata di Sergio Castellitto che, ricevendo il premio, non manca di fare un appello al movimento Dissenso comune di cui indossa la spilletta, mentre miglior attore protagonista è uno splendido Renato Carpentieri per La tenerezza di Gianni Amelio, che nel ricevere il premio piange e fa piangere la platea dicendo: “La tenerezza e una virtù rivoluzionaria”.
A ricevere un premio anche Diane Keaton che, vestita di nero e bombetta, riceve il David speciale, (lo stesso premio andato a inizio serata a Stefania Sandrelli) e ricorda quanto debba a Io e Annie di Woody Allen e la sua passione per Al Pacino.
Tra le sorprese di questa edizione, la miglior regia riconosciuta al giovane e talentuoso regista italo-americano Jonas Carpignano, che con A Ciambra, luogo in cui vive una comunità rom stanziale di Gioia Tauro, in Calabria, si aggiudica anche il miglior montaggio andato ad Alfonso Goncalves. Delusione invece per il coraggioso The Place di Paolo Genovese, che non porta a compimento nessuna delle otto candidature.