Dopo le minacce di annessione della Groenlandia da parte del presidente americano Donald Trump, la Danimarca, che detiene la sovranità sull’isola, corre ai ripari annunciando un investimento di 14,6 miliardi di corone danesi (pari a 2,05 miliardi di dollari) per rafforzare le proprie capacità militari nell’Artico.
La Danimarca risponde a Trump annunciando investimenti per 2 miliardi di dollari al fine di difendere la propria sovranità sulla Groenlandia
Secondo quanto dichiarato dal governo danese, l’accordo mira a “migliorare le capacità di sorveglianza e di mantenimento della sovranità nella regione”. Una questione delicata, che ha spinto Vivian Motzfeldt, ministra degli Esteri danese, a sottolineare che “la Groenlandia si trova ad affrontare uno scenario di sicurezza in evoluzione” e che Copenaghen non intende restare a guardare.
La posizione della Danimarca è pienamente sostenuta dall’Unione europea. Il capo della politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha dichiarato che “nessuno sta negoziando” la sovranità della Groenlandia, ribadendo che Bruxelles “sostiene il nostro Stato membro, la Danimarca, e la sua regione autonoma, la Groenlandia”.
Le parole di Trump sulla Groenlandia
Nei giorni scorsi Trump, parlando delle sue idee in materia di politica estera, aveva definito “una necessità assoluta” per gli Stati Uniti “possedere la Groenlandia” che fa parte ufficialmente della Danimarca, anche se dal 2009 ha ricevuto l’autonomia con la capacità di augovernarsi e di prendere decisioni indipendenti in politica interna.
Parole a cui aveva subito risposto, in modo secco e duro, il primo ministro groenlandese, Mute Egede, affermando che “l’isola non è in vendita”. Malgrado ciò, il consigliere per la sicurezza nazionale designato da Trump, Mike Waltz, aveva affermato che il presidente era pronto a considerare “tutte le opzioni per l’acquisizione della Groenlandia”, incluso l’uso della forza militare.