Immigrazione e cittadinanza, diritti delle donne e Lgbtiq+, fine vita, cannabis. Non ci sono solo il fisco, l’ambiente e l’economia. Anche il futuro dell’Italia dei diritti civili è in ballo alle prossime elezioni.
Diritti senza cittadinanza. Ecco che succede se vincono Meloni & Company
Non c’è dubbio che il M5S, il Pd con i suoi alleati – +Europa e Verdi-Sinistra Italiana – siano i più coraggiosi nella difesa di tali diritti mentre nel programma elettorale congiunto del centrodestra, tra i 15 punti, i diritti civili non compaiono proprio e se fanno capolino nelle singole proposte dei partiti è in un’ottica a dir poco retrograda e oscurantista.
Tra i principali punti proposti dal Pd c’è l’abolizione della legge Bossi-Fini e la promessa di una nuova legge sull’immigrazione. E poi approvazione dello ius scholae. Nel programma si legge che “le battaglie della comunità Lgbtqi+ sono semplicemente richieste di uguaglianza”.
Sono due le proposte principali avanzate in questo campo: l’approvazione della legge contro l’omolesbobitransfobia, quel ddl Zan affossato in Parlamento e l’approvazione dei matrimoni egualitari. I dem promettono poi l’approvazione di una legge sul fine vita e per quanto riguarda la cannabis chiedono di legalizzarne l’autoproduzione per uso personale e l’uso di quella terapeutica.
Le destre si occupano molto del contrasto all’immigrazione e niente affatto delle diversità
In tema di diritti delle donne si garantisce l’applicazione della legge 194/1978 sull’aborto. In più rispetto ai dem che non ne fanno menzione, Verdi e Sinistra Italiana e +Europa spingono per le adozioni per persone single e per le coppie dello stesso sesso.
Il M5S annuncia una lotta alla tratta di essere umani e propone un rafforzamento delle politiche di inclusione e integrazione sociale e culturale. In comune con i dem e i suoi alleati c’è il sì allo ius scholae, alla legalizzazione del matrimonio egualitario e l’adozione di una legge contro l’omotransfobia.
Idem per quanto riguarda la cannabis. I pentastellati propongono la regolamentazione della coltivazione per uso personale e il superamento delle criticità connesse alla produzione limitata di cannabis per uso terapeutico.
FdI dispone la difesa dei confini nazionali ed europei e il blocco navale. Il tema della cittadinanza non viene menzionato nel suo programma. Assenti pure il fine vita e la cannabis. Si propone il “contrasto a ogni discriminazione basata sulle scelte sessuali e sentimentali delle persone” e il mantenimento della legge sulle unioni civili. Allo stesso tempo viene fissato il divieto di adozioni omogenitoriali e la lotta a ogni forma di maternità surrogata. Mentre sull’aborto si parla di garantire piena applicazione della legge 194.
“L’Africa in Italia non ci sta!”. Così inizia il capitolo dedicato all’immigrazione del programma leghista. Che sulla cittadinanza non prevede “alcuna concessione verso il principio dello ius soli e declinazioni similari quali lo ius scholae”. Nel testo si specifica che “la famiglia è quella composta da una mamma e un papà e non da un genitore 1 e 2”.
La Lega immagina uno Stato che “non lascia spazio a imposizioni ideologiche come l’indottrinamento gender sui minori e il cambiamento di sesso” e promette di contrastare misure come il Ddl Zan. La Lega rifiuta normative a favore dell’eutanasia e del suicidio assistito. No ovviamente alla cannabis. Avara è Forza Italia sul tema dei diritti. Si parla di contrasto all’immigrazione clandestina e di blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti. A livello di integrazione si vuole favorire inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari. Cittadinanza, diritti Lgbtqi+, fine vita e cannabis non pervenuti.
Nel programma congiunto realizzato da Azione e Italia viva si sottolinea da subito che “occorre governare seriamente i flussi migratori”. Questo passa attraverso il contrasto all’immigrazione clandestina e il favoreggiamento di ingressi regolari e programmati. Viene prospettata l’istituzione di un ministero per le Migrazioni.
Per quanto riguarda la cittadinanza la posizione è a favore dello ius scholae, oltre che del rilascio della cittadinanza a tutti gli stranieri che svolgono e completano un percorso universitario in Italia. Sì all’approvazione quanto prima di una legge contro l’omotransfobia. Nessun riferimento a fine vita e cannabis.