Dall’Anac altri rilievi sul Ponte di Salvini: serve un termine per il progetto per valutarne i costi

Busia ha poi invitato a ripristinare il parere del Consiglio di Stato e ad affidare l'asseverazione alla Corte dei Conti

Dall’Anac altri rilievi sul Ponte di Salvini: serve un termine per il progetto per valutarne i costi

Non è la prima volta che l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, muove rilievi critici, anche pesanti, sull’opera cara al ministro e vicepremier leghista, Matteo Salvini, ovvero il Ponte sullo Stretto.

Il suo presidente Giuseppe Busia è ritornato alla carica e ha “invitato” a fissare un termine per il progetto. Si è capito – dice Busia – “che il termine del 31 luglio 2024, inizialmente fissato come termine per l’approvazione del progetto esecutivo è naturalmente irrealistico e va procrastinato. Però nel decreto viene totalmente cancellato e sarebbe opportuno fissare un termine: averlo è essenziale per valutare lo svolgimento dell’opera”.

Busia mette in guardia sui rischi di un aumento dei costi e di scarsa trasparenza nei controlli

Il rischio, altrimenti, è che possano innescarsi varianti tali da far aumentare i costi sforando il limite di incrementi del 50% rispetto al costo del progetto del 2011 che, ai sensi delle norme europee, imporrebbe il ricorso a una nuova gara.

E ancora. Riguardo al venire meno del parere previsto in passato da parte del Consiglio di Stato “si ritiene che questo parere sia utile al governo a fianco a quello del Cipess. Se possibile sarebbe utile, data l’importanza dell’opera, ripristinare e tenere conto del parere del Consiglio di Stato”.

In riferimento all’asseverazione dell’importo aggiornato, Busia ha ricordato che il decreto prevede che “questa sia affidata a un esperto dal ministro”.

Per il presidente dell’Anac “di fronte a un’opera così complessa è giusto che il ministro possa servirsi di uno o più esperti: la cosa importante è che l’asseverazione, che in questo caso ha a che fare con gli oneri, i costi e il piano finanziario, sia affidata, oltre agli esperti che coadiuvano il ministro, anche alla Corte dei Conti, oltre che naturalmente al Cipess e alle commissioni parlamentari”.