Il ministro Giancarlo Giorgetti in scia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni rilancia: bonus 110% per i genitori con figli. Ormai la natalità e l’impulso alla procreazione è diventato un vero tarlo per il governo che sarebbe disposto anche ai figli sintetici pur di non dover avere a che fare con gli stranieri sporchi, brutti e cattivi. Così il ministro Giorgetti è convinto che il governo “debba fare una proposta politica per il futuro che parta da quella che è la nostra crisi più profonda”.
Il ministro Giorgetti è convinto che il governo debba reintrodurre una detrazione di 10mila euro l’anno per ogni figlio a carico
La proposta che nei prossimi giorni verrà rilanciata senza nessun senso del ridicolo sarà “niente tasse per chi fa figli”. Meglio: questo sarà lo slogan, visto che di tasse il Paese ne ha bisogno, eccome. La proposta – non serve nemmeno dirlo – sarebbe rivolta a tutti senza distinzione di reddito: niente tasse a chi guadagna un milione di euro e a chi ne guadagna ventimila all’anno.
Il vero capitale sono i figli. La misura costerebbe 4 miliardi di euro solo il primo anno. Inutile cercare in giro le eventuali coperture: non ci sono. Otto miliardi il secondo anno, dodici il terzo e così via fino ai 72 miliardi all’anno trascorsi 18 anni.
Bitonci: “La proposta del ministro dell’Economia è assolutamente condivisibile”
“La proposta del ministro dell’Economia è assolutamente condivisibile. Per incentivare la natalità diventa necessario ridurre la tassazione per le famiglie con uno o più figli a carico. Questo non significa abbandonare l’assegno unico ma, oltre a questo, si dovrebbe reintrodurre una detrazione di 10mila euro l’anno per ogni figlio a carico (ora 950 euro fino ai 21 anni) fino al termine degli studi anche universitari, per tutti i nuclei senza limiti di reddito”, afferma Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese in quota Lega.
Torna la politica del Ventennio
Il messaggio culturale è chiaro: per risolvere il problema del Pil si decide di adottare misure senza senso che in Europa solo l’Ungheria di Orbán ha avuto il coraggio di praticare. “L’Italia, per contare qualcosa, deve affacciarsi sulla soglia della seconda metà di questo secolo con una popolazione non inferiore di 60 milioni di abitanti. Tutte le Nazioni e tutti gli imperi hanno sentito il morso della loro decadenza, quando hanno visto diminuire il numero delle nascite”, diceva Benito Mussolini nel 1927. Oggi al governo la pensano ancora così. In attesa di mettere la tassa sul celibato.