Mentre a Cagliari scattano le manette e si scopre che la regione trabocca di mafia, nella redazione della Tgr Sardegna volano gli stracci. Motivo del contendere, come svelato da La Notizia, il reintegro e la immediata promozione a capo della testata regionale di Ignazio Artizzu, giornalista Rai, da anni prestato alla politica (due mandati consecutivi da consigliere regionale), fino a 50 giorni fa responsabile della comunicazione della giunta regionale di Christian Solians.
Fa discutere il reintegro e la promozione a capo della Tgr Sardegna dell’ex responsabile della comunicazione di Solinas, Ignazio Artizzu
Cioè uno degli uomini più fidati del governatore sardista-leghista e lautamente retribuito per quella carica fiduciaria (oltre 100mila euro l’anno). Una promozione e una nomina, quelle di Artizzu, avvenute oltretutto a sei mesi dal voto amministrativo, che avevano fatto insorgere l’Usigrai, il Cdr della Tgr Sardegna e tutti i Cdr dell’informazione regionale. Solo una voce si era levata in sua difesa (e qui arriviamo agli stracci), quella della corrente interna all’Usigrai Pluralismo e Libertà.
“Siamo davanti a un caso vergognoso di comportamento antisindacale, questo sì, da segnalare non solo alla Commissione di Vigilanza, ma anche in altre opportune sedi”, aveva tuonato la corrente minoritaria, che aveva anche parlato di un “attacco personale, non politico, di inaudita violenza, sferrato contro un collega che vanta 35 anni di anzianità aziendale, reo di avere partecipato alla selezione per il ruolo di caporedattore della Tgr Sardegna” e che “svela il volto più deteriore di ciò cui è ridotta oggi l’Usigrai”.
Sprezzante la risposta dell’Usigrai, che ha ricordato come Pluralismo e Libertà avesse solo una delegata eletta nell’Esecutivo, e che, guarda caso, era proprio la moglie di Artizzu, cioè quella Incoronata Boccia dimessasi dai vertici sindacali dopo che “con un doppio salto, è approdata alla vicedirezione del Tg1”.
“Ma non sarà che a qualcuno di Pluralismo e Libertà non va giù che sia stata contestata la nomina del caporedattore della Sardegna, passato in 45 giorni da capo ufficio stampa della Regione a caporedattore? Un fatto senza precedenti. Se così fosse – sottolinea ancora l’Usigrai – consigliamo di mettersi il cuore in pace: la nomina indigna non solo l’Usigrai e il Cdr della Sardegna (che ha dato parere negativo), ma tutti i Cdr della Tgr che la ritengono un gravissimo vulnus per la credibilità e l’indipendenza della testata, tanto da dare avvio a una mobilitazione sindacale che parte con 3 giorni di sciopero delle firme e messa in onda di un comunicato sindacale. Pluralismo e Libertà si occupi di promozioni. Gli viene sicuramente meglio”.