Spunta un altro impresentabile che nel 2020 asseriva di essere “fiero” dei legami con i clan nella lista del Terzo Polo, scelto sempre da Azione. Dalla putiniana al camorrista, Calenda imbarca tutti.
Dalla putiniana al camorrista, Calenda imbarca tutti
Continua la sfilata della vergogna del Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Anche stavolta, l’imbarazzo viene dai candidati di Azione. Dopo l’ex sottosegretario alfaniano Giuseppe Castiglione, tutt’ora a processo per la gestione del Cara di Mineo con l’accusa di corruzione elettorale e la prof putiniana Stefania Modestino D’Angelo, infatti, è ora il turno di Pasquale Del Prete in corsa per un posto alla Camera in Campania. Nel 2020, Del Prete ha tenuto un comizio per le comunali di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Dal palco allestito per l’evento, si è detto “fiero di essere camorrista”. A ricordare le parole dell’aspirante deputato è stato Il Giornale. A poche ore dalla riesumazione della notizia, poi, il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha condiviso online il video del raduno organizzato nel Napoletano, realtà italiana impegnata da tempo immemore in una estenuante lotta contro la malavita.
Circa 45 secondi di filmato in cui il candidato di Azione cita Vincenzo Del Prete, ex sindaco di Frattamaggiore eletto nel 1999 la cui giunta è stata sciolta nel 2001 dal Prefetto di Napoli per infiltrazioni della camorra. Il provvedimento venne confermato dalla doppia sentenza del Tar e del Consiglio di Stato. All’epoca, anche Pasquale Del Prete faceva parte di quell’amministrazione ma non venne indagato. Dal palco nel 2020, intervenendo a sostegno dell’attuale sindaco del comune e figlio di Enzo, Marco Del Prete, quindi, l’impresentabile di Calenda aveva evocato la sua prima esperienza come assessore “con Enzo”, ricordando che “insieme a lui ci hanno accusato di essere camorristi”. È stato a questo punto che ha affermato di essere “camorrista”.
Il leader di Azione contrattacca e parla di “fake news”
L’identikit del politico campano e le sue dichiarazioni controverse hanno scatenato nuove polemiche fuori e dentro i luoghi del potere. “Il modo di raccogliere consenso di Calenda è imbarazzante”, ha detto Bonelli a corredo del video postato.
Ma stavolta il leader di Azione non ha chiesto scusa né si è assunto responsabilità. Ha deciso, piuttosto, di non lasciarsi schiacciare dalla gogna mediatica, contrattaccando e difendendo l’indifendibile. Subito dopo aver etichettato lo scoop come una “ignobile fake news”, ha precisato che il suo candidato è una persona “totalmente incensurata, non ha mai avuto un problema giudiziario”. Del Prete “ha protestato contro lo scioglimento di un comune mai approdato a nulla. Questo non è giornalismo, è sciacallaggio”, ha tuonato.