Prima l’annuncio di voler ribattezzare il Golfo del Messico in Golfo d’America, poi la richiesta “insindacabile” ai Paesi della Nato di portare le spese militari al 5% del PIL, seguita dalla provocazione sulla possibile annessione del Canale di Panama e della Groenlandia, e infine la pubblicazione – sul suo social network Truth – di una mappa degli Stati Uniti che ingloba il Canada.
In poco più di 24 ore, il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, è riuscito a scuotere la comunità internazionale con dichiarazioni e azioni a dir poco preoccupanti sui suoi futuri programmi di politica estera. Parole e gesti incauti, nonché inaccettabili e inverosimili, che hanno sollevato un vespaio di polemiche, con reazioni critiche da ogni angolo del globo.
Trump provoca il governo di Ottawa
L’ultima provocazione di Trump è comparsa sul suo profilo sul social Truth. Qui il presidente eletto, che il 20 gennaio entrerà ufficialmente alla Casa Bianca dopo aver stravinto le elezioni, ha minacciato l’annessione del Canada attraverso la “forza economica” degli Stati Uniti. Nel post incriminato si vede una mappa degli Stati Uniti che incorpora il Paese confinante, con la bandiera americana a stelle e strisce sovrapposta su di esso, accompagnata dall’eloquente frase: “Oh Canada!”.
La frase, volutamente provocatoria, conferma che non si tratta di una semplice svista, ma di un atto deliberato che rischia di compromettere i rapporti con Ottawa e il resto dell’Occidente, già turbato dai continui messaggi destabilizzanti del tycoon. A questa provocazione ha risposto prontamente il primo ministro canadese dimissionario, Justin Trudeau, dichiarando che non esiste “la minima possibilità” che il Canada si unisca agli Stati Uniti. Trudeau ha inoltre espresso incredulità, sottolineando che i due Paesi, maggiori partner commerciali e di sicurezza, si sono sempre avvantaggiati reciprocamente.
Dall’annessione della Groenlandia a quella del Canada, Trump terrorizza l’occidente
Le dichiarazioni di Trump sono arrivate a poche ore di distanza da quelle sulla possibile annessione, anche con l’uso della “forza militare ed economica,” della Groenlandia e del Canale di Panama. Parlando con i giornalisti, Trump ha dichiarato di non poter “escludere” queste opzioni, aggiungendo: “Abbiamo bisogno di questi territori per la nostra sicurezza economica”.
Riguardo alla Groenlandia, Trump ha poi affermato che, qualora la popolazione votasse per l’indipendenza o per l’unione con gli Stati Uniti, imporrebbe alla Danimarca dazi molto alti se questa non accettasse l’esito. La reazione dell’Occidente è stata immediata: il primo ministro groenlandese, Múte B. Egede, ha ribadito che “la Groenlandia è dei groenlandesi”, mentre il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha avvertito che “l’Unione Europea non tollererà attacchi alla sovranità dei suoi confini”.
Critiche sono giunte anche in risposta alla minacciata annessione del Canale di Panama. Il ministro degli Esteri panamense ha dichiarato che la sovranità del Canale “non è negoziabile”, ribadendo la posizione del presidente José Raúl Mulino.
La questione della Nato che agita l’Ue
A peggiorare ulteriormente i rapporti tra Trump e i suoi alleati è stata la richiesta avanzata ai Paesi della Nato di portare le spese militari al 5% del PIL. Diverse nazioni, tra cui la Germania, hanno definito l’obiettivo “irrealistico e irraggiungibile”, aumentando così la tensione con il prossimo inquilino della Casa Bianca.