La presidenza dell’Europarlamento può passare dalla Germania alla Basilicata. Dopo l’addio all’incarico annunciato dal socialdemoratico Martin Schulz, l’eurodeputato lucano del Pd, Gianni Pittella, ha formalizzato la candidatura al ruolo. “Vi informo che sono candidato, con l’unanimità dentro il mio gruppo politico, alla presidenza del Parlamento europeo”, ha spiegato.
La strada verso il traguardo di Pittella potrebbe essere sbarrata però dalla decisione del Partito popolare europeo, che pare ambire anche alla presidenza del Parlamento europeo. “Non accetteremo mai un monopolio della presidenza delle istituzioni europee da parte della famiglia popolare; una delle tre presidenze, per equilibrio politico, deve andare alla famiglia socialista”, ha comunque sottolineato Pittella. Insomma i popolari puntano al tris dopo aver ottenuto la presidenza della commissione di Jean-Claude Juncker e la guida del Consiglio europeo con l’ex premier polacco Donald Tusk. “Noi non abbiamo mai smarrito l’idea che noi e i Popolari siamo forze alternative”, ha voluto ribadire Pittella. “Come andrà avanti il futuro – ha aggiunto – dipenderà dalle convergenze che ci saranno sulla nostra proposta programmatica e politica e sulla nostra candidatura, convergenze che sono richieste anche alle altre forze europeiste, progressiste e democratiche di questo Parlamento”.
Dal Movimento 5 Stelle è arrivato uno stop al passo di Pittella. “Un italiano alla presidenza del Parlamento europeo sarebbe una buona notizia, tuttavia Gianni Pittella non è un italiano che la pensa come noi”, ha dichiarato l’eurodeputato David Borrelli. “L’annuncio del collega Pittella che si candida contro questa Europa e contro l’egoismo degli Stati membri ci coglie di sorpresa, perché in due anni e mezzo al Parlamento europeo abbiamo visto lui, l’intera delegazione del Partito democratico e il gruppo S&D comportarsi esattamente all’opposto. Ma ora, in campagna elettorale, come al solito si rubano le battaglie degli altri”, ha concluso l’esponente del M5S.