di Stefano Sansonetti
Dai Caraibi a Genova, passando per Panama. Non c’è che dire, è davvero un bel viaggio quello compiuto da Gabriele Volpi per diventare uno dei soci forti di Carige. La banca ligure, dopo i fasti e la rovinosa caduta dell’ex padre padrone Giovanni Berneschi, sta provando faticosamente a risorgere. E questo non soltanto dal punto di vista dei conti, con un aumento di capitale da 850 milioni di euro appena condotto in porto, ma anche da quello della trasparenza, dopo le disavventure giudiziarie dello stesso Berneschi. Di sicuro suscita curiosità la “filiera” attraverso la quale Volpi, l’uomo che ha messo su una fortuna grazie ai suoi affari in Nigeria a supporto dei gruppi petroliferi, sta scalando l’istituto ligure. L’imprenditore, proprio negli ultimi tempi, è salito intorno al 5% di Carige, “piazzandosi” nel gruppo dei maggiori azionisti dietro Vittorio Malacalza.
LA CATENA
Si dà il caso che la quota di Volpi sia intestata a una società di Panama che si chiama Compania Financiera Lonestar. Ma al vertice della catena di partecipazioni, come emerge tra le altre cose dalle comunicazioni rese alla Consob, c’è un altro veicolo che si chiama The Summer Trust. E’ questa, in sostanza, la “creatura” a cui in ultima analisi va ricondotta la partecipazione di Volpi nella banca genovese. La stessa scheda Consob spiega che The Summer Trust è stato istituito facendo riferimento a “leggi del Commonwealth della Bahamas”. Ora, il trust è una figura giuridica assolutamente legittima e diffusa, soprattutto nella realtà anglosassone. In base al meccanismo un soggetto (il cosiddetto “settlor”, nel caso in questione proprio Volpi) istituisce il trust affidando a un soggetto di fiducia (il “trustee”) la proprietà di tutti o di una parte dei propri beni affinché vengano amministrati e gestiti, anche a beneficio di altri soggetti (per esempio i proprio familiari). Si tratta di un’impalcatura in ogni caso molto flessibile, alla quale si ricorre anche per motivi di riservatezza.
LO SVILUPPO
Ora, nel caso di Volpi per scoprire il “trustee” a cui è stata affidata la gestione dei beni conferiti nel trust bisogna rimanere nei Caraibi. Il fiduciario, infatti, è una società che si chiama Delanson Services Ptc Limited e che risulta registrata presso l’elenco dei trust tenuto dalla Banca centrale delle Bahamas. Che in cima a tutto questo ci sia Volpi è pacificamente assodato, dato che dalla medesima scheda Consob si apprende che il “settlor” si identifica proprio con l’imprenditore. Insomma, Volpi è diventato secondo azionista di Carige attraverso una società panamense che fa capo a un trust caraibico il cui fiduciario è una società della Bahamas. Tutto legittimo e comunicato, per carità, ma per una banca che cerca riscatto anche dal punto di vista della trasparenza non sembrerebbe una “filiera” proprio da manuale.
Twitter: @SSansonetti