Il governo ha dato il via libera alla Manovra. Emiliano Fenu, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Finanze alla Camera, qual è il suo giudizio sulla terza legge di Bilancio targata Meloni?
“Ancora non si conoscono i dettagli della Manovra, anche se dalle prime anticipazioni pare evidente che ad essere colpiti saranno i contribuenti che si vedranno tagliare le detrazioni. Le detrazioni sono le spese sostenute, come la spese sanitarie e quelle per interessi passivi sui mutui, che i contribuenti possono sottrarre in percentuale dalle imposte. Un taglio delle detrazioni significa un aumento diretto delle tasse. Per questo viene difficile credere al mantra dell’abbassamento delle tasse”.
Ritiene che si tratti di una legge di Bilancio di bonus e mancette?
“Penso proprio di sì. In questo sono aiutate da diversi tg che fanno da cassa di risonanza per la propaganda del Governo con schede che espongono poche informazioni su queste mance che poi alla fine della fiera avranno in pochissimi, mentre quegli stessi pochissimi destinatari insieme a tutti gli altri cittadini si ritroveranno sempre più poveri e costretti a pagarsi le cure sanitarie o a rinunciarvi, esattamente come ci ha detto pochi giorni fa Fondazione Gimbe”.
La maggioranza rivendica con orgoglio il contributo chiesto alle banche. Ma si tratta davvero di qualcosa paragonabile a una tassa sugli extraprofitti e gli istituti verseranno realmente una cifra più alta di quanto già previsto?
“Sulla questione extraprofitti bancari non capisco perché il ministro Giorgetti continui a parlare a sproposito di sacrifici per le banche quando si tratta si una presa in giro analoga alla precedente norma sugli extraprofitti. Nella puntata precedente le banche potevano decidere se pagare le tasse o accantonarle nel loro patrimonio, e hanno scelto sorprendentemente questa seconda opzione. A questo giro gli si sta chiedendo di attendere un paio di anni prima di usare alcune deduzioni (DTA), tanto potranno utilizzarle tutte insieme dopo. Insomma non si toglie nulla alle banche ma si ingannano i cittadini con giochi di parole e il classico vergognoso gioco delle tre carte”.
Un altro fronte su cui il governo e la presidente del Consiglio si vantano di aver investito risorse da record è quello della sanità: è davvero così o gli invesitmenti in materia rimangono scarsi?
“La sanità è allo stremo e le risorse messe in campo non compensano nemmeno l’inflazione, figuriamoci se possono sostenere le riforme sbandierate come quella sul taglio delle liste d’attesa”.
A crescere, invece, saranno gli investimenti per il settore della difesa: per gli armamenti i soldi squesta maggioranza riesce a trovarli sempre?
“Evidentemente l’industria delle armi è considerata alla stregua dell’operaio e del pescatore citati da Giorgetti. Pensa evidentemente che anche l’industria delle armi si svegli alle 5 del mattino, faccia già tanti sacrifici e non meriti di farne ancora. Purtroppo proprio l’operaio e il pescatore saranno chiamati come sempre a fare sacrifici per sostenersi, pagarsi le cure, mandare i figli a scuola se riescono e riuscire un giorno a raggiungere una pensione dignitosa”.
Mancano in questa manovra, a suo giudizio, misure concrete per sostenere la crescita di un Paese in cui il Pil continua ad arrancare?
“Si conferma il taglio di una misura che aveva aiutato le imprese a patrimonializzarsi e crescere, come l’Ace. Il piano Transizione 4.0 che ha aiutato tutte le imprese a realizzare investimenti ed innovarsi, e che è stato una delle cause determinati la crescita del Pil nel post pandemia, è stato definitivamente ucciso da questo Governo, sostituito da transizione 5.0 che è partito tardi, prevede un periodo troppo breve per realizzare gli investimenti e procedure troppo farraginose per essere intraprese dalle imprese”.