L’aver rinviato la conferenza stampa di fine anno – dal 21 al 28 dicembre prima e dal 28 dicembre a oggi dopo – non ha decisamente portato fortuna alla premier. In questi giorni è successo si può dire di tutto e questo renderà l’appuntamento con i cronisti un campo minato per Giorgia Meloni. Il 28 pomeriggio è arrivata la notizia dei domiciliari a Verdini jr nell’ambito dell’indagine sugli appalti dell’Anas. Poi la notte di San Silvestro ha portato in dono il caso Pozzolo. E il 2 gennaio sul tavolo del governo sono arrivati i rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle norme sugli ambulanti contenute nel Ddl concorrenza che fanno il paio con quelle sui balneari.
Aver rinviato la conferenza stampa non ha portato fortuna alla premier Meloni. I guai delle destre da fine dicembre sono già aumentati
La premier sarà chiamata a commentare l’inchiesta che coinvolge Denis Verdini e il figlio Tommaso, col filo che lega quelle vicende al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Sull’indagine Anas, la linea è quella definita da giorni: l’inchiesta non coinvolge Salvini – è la posizione – ed è iniziata ben prima dell’insediamento dell’attuale governo. Il ministro e vicepremier leghista è stato tirato in ballo dalle opposizioni in quanto titolare delle Infrastrutture, ma anche per i legami con la famiglia Verdini, visto che è fidanzato con Francesca, figlia di Denis e sorella di Tommaso. Per questo Pd, M5S e Verdi-SI chiedono che faccia chiarezza con un’informativa in Parlamento.
La premier poi sarà chiamata a rispondere sul Capodanno di Biella, con lo sparo partito dalla pistola di un deputato di FdI, Emanuele Pozzolo. La notizia ha fatto il giro del mondo, rilanciata da agenzie e testate internazionali, con ricadute sull’immagine del partito. Senza contare che alla serata incriminata c’era anche il sottosegretario di FdI, Andrea Delmastro. La linea che intende seguire la premier è che si sia trattato di un fatto di cronaca che non ha una rilevanza politica.
Il 2 gennaio sono poi arrivate le bacchettate di Mattarella sul “periodo estremamente lungo” previsto nella “ennesima proroga delle concessioni” per il commercio ambulante, che determina un contrasto fra le norme italiane ed europee in tema di concorrenza. Sugli ambulanti e sui balneari la premier verrà incalzata per sapere se intende andare allo scontro con l’Europa o sanare le disparità in materia di concorrenza che le norme del suo governo di fatto determinano. In ballo ci sono poi tante altre questioni: dalla Manovra al Mes fino al Reddito di cittadinanza. Il nuovo Patto di stabilità renderà più difficile il ricorso all’indebitamento e, considerato che l’ultima Manovra è stata per due terzi finanziata in deficit, questo creerà non pochi problemi al governo nella stesura della prossima legge di Bilancio. Ancor di più se si considera che le destre pare ci abbiano condannato a una crescita dello zero virgola.
Dalle bacchettate di Mattarella sulle norme contro la concorrenza al boom degli sbarchi. Molti i temi caldi
La giustificazione sul Mes è sempre la stessa: la colpa non è del suo governo che non ha ratificato la riforma, ma del governo Conte che, a suo dire, “ha dato l’assenso alla chetichella”. Ovviamente l’Italia il Mes non l’ha ratificato allora e, per decisione della maggioranza, non l’ha fatto neanche ora, e questo ha reso oggi il nostro Paese molto più isolato a Bruxelles di quanto non lo fosse già.
Di Reddito di cittadinanza, Meloni parla sempre meno. Ma il fallimento del post-Reddito, con i cosiddetti occupabili che non trovano corsi di formazione e non ricevono, da mesi, il pagamento dei 350 euro, è un fatto e di questo sarà chiamata a rispondere.
Per Meloni il Superbonus è stato “un regalo ai truffatori”. E lo ribadirà ignorando l’impatto sul settore edilizio dell’incentivo che ha portato l’Italia a una crescita record.
Altro capitolo dolente per Meloni sono i migranti. Il calcolo complessivo del 2023 fa segnare la cifra record di 155.754 migranti che hanno raggiunto le coste italiane. Si tratta del 50% in più rispetto al 2022 e oltre il doppio del 2021. E anche questi dati sono stati diffusi solo qualche giorno fa, dopo il rinvio della conferenza stampa.
Infine c’è il tema della candidatura della premier alle Europee. “Se lo facesse sarebbe normale. Credo che lei abbia come primo obiettivo il buon risultato del centrodestra. FdI conta ovviamente di restare primo partito”, ha dichiarato il presidente del Senato, e suo compagno di partito, Ignazio La Russa.