Dai diritti alle madri detenute: Tajani in ritirata su tutta la linea

Via libera alla stretta sulla cannabis light. Dopo l’ok alla norma anti-Gandhi arriva anche il sì alla norma anti no Ponte e no Tav

Dai diritti alle madri detenute: Tajani in ritirata su tutta la linea

Forza Italia si piega alla Lega e a Fratelli d’Italia e batte in ritirata sui temi dei diritti, ovvero la riforma delle regole per la cittadinanza, e sulle detenute madri.

Il partito guidato da Antonio Tajani, dopo aver votato no all’emendamento di Azione al ddl Sicurezza con il quale Carlo Calenda aveva lanciato il proprio guanto di sfida agli azzurri sullo Ius scholae proponendo la cittadinanza per i minori figli di genitori immigrati al completamento di un ciclo di studi di 10 anni – una proposta che seguiva la posizione espressa da FI –, fa marcia indietro pure sui bambini dietro le sbarre. Come hanno denunciato i partiti di opposizione.

Dopo la cittadinanza Forza Italia fa dietrofront pure sulle madri detenute

L’Aula della Camera ha approvato ieri l’articolo 15 del ddl Sicurezza che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto l’anno.

Bocciati gli emendamenti delle opposizioni, approvato quello dei relatori che prevede che ogni anno il governo presenti una relazione sulla attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte e delle madri con figli di età inferiore a tre anni.

A fronte di questo emendamento, FI ha ritirato la sua proposta emendativa che, invece, puntava a ripristinare l’obbligo di differimento della pena per le madri con figli fino a un anno. Esulta la Lega: stop alle borseggiatrici, dichiara.

Per Tajani la riforma della cittadinanza non è più una priorità

Lo Ius scholae, invece, improvvisamente, per Tajani ora non è più una priorità. Anche se garantisce che sulla riforma Forza Italia non farà alcun passo indietro: “Stiamo lavorando ad un testo che riguardi complessivamente la concessione della cittadinanza compreso la cittadinanza che comprende lo ius sanguinis e non si può affrontare la questione ius scholae con un emendamentino al ddl sicurezza. Quella era chiaramente una scelta strumentale”.

Via libera alla stretta sulla cannabis light

La Camera dà il via libera anche alla stretta sulla cannabis light, contenuta nell’articolo 18. Dure le critiche delle opposizioni in Aula. “La cannabis quando è a basso contenuto di Thc ha effetti psicotropi pari al basilico, la noce moscata è più drogante della sostanza che state rendendo illegale”, ha affermato la dem Rachele Scarpa.

“State facendo saltare una intera filiera”, ha dichiarato Gianmauro Dell’Olio del M5S.

“Le mafie brindano al fatto che un pezzo dell’economia va nell’illegalità. Il Tar dice che cannabis light non è sostanza stupefacente e voi oggi la mettete fuori legge?”, dice Angelo Bonelli (Avs).

Dalla norma anti-Ghandi a quella anti no-Ponte e no-Tav

Approvate anche la norma ribattezzata dal centrosinistra ‘anti-Ghandi’ che prevede la possibilità del carcere fino a un mese per chi blocca una strada o una ferrovia, da sei mesi a due anni se a farlo sono più persone riunite. Ok anche all’aggravante per i reati compiuti nelle stazioni o sui treni.

E via libera anche al nuovo reato di occupazione abusiva di un immobile destinato a domicilio altrui: “Sono finiti i tempi della Salis”, dichiara la maggioranza commentandolo.

Via libera della Camera anche all’articolo 19 del provvedimento che prevede un’aggravante per punire la violenza o la minaccia a un pubblico ufficiale se commessa per impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica. Una norma bollata in passato dall’opposizione come “norma anti no-Ponte e no-Tav”.

E se FI ha presentato un ordine del giorno al ddl sicurezza per tutelare il personale sanitario dalle aggressioni, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che il governo sta pensando contro questo fenomeno a introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito.

L’annuncio del ministro è arrivato al termine della riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari. Schillaci ha aggiunto che “a breve ci sarà un confronto anche con le parti sindacali”.