Trasformatasi da partito del Nord e partito nazionale, la Lega sembra avere da tempo il grande problema di recuperare risorse necessarie alle sue mille attività. Di propaganda e non solo. E proprio i soldi sono anche la principale spina nel fianco della corazzata su cui avanza trionfante Matteo Salvini. Per poter dormire sonni tranquilli non è bastato infatti al Capitano strappare dai giudici la concessione di poter restituire in comodissime rate i 49 milioni di euro sottratti allo Stato ai tempi di Umberto Bossi.
Partendo da quel tesoretto sulla Lega indagano ben quattro Procure. Arrivate le condanne definitive per la truffa milionaria sui fondi diretti al partito, utilizzati illecitamente dal fondatore e dall’ex tesoriere Francesco Belsito, la Lega ha ottenuto il beneficio di poter restituire la somma versando 600mila euro l’anno. Dunque in oltre 80 anni. Salvini doveva aver pensato di aver risolto la sua principale difficoltà. Ma non è stato così. Parte dei 49 milioni, secondo la Procura di Genova, sarebbe stata fatta sparire e la stessa Procura ha aperto un’inchiesta per riciclaggio.
Sono poi spuntate fuori anche ipotesi di finanziamenti illeciti ottenuti dal nuovo partito del Nord, su cui hanno iniziato a indagare anche le Procure di Bergamo, Milano e Roma. Dubbi che hanno trovato qualche conferma anche nell’inchiesta capitolina sullo stadio della Roma, per cui è stato arrestato l’imprenditore Luca Parnasi. Inchieste su soldi vecchi e soldi nuovi. Con il sospetto che parte delle somme sia finita nei paradisi fiscali. E ora, a tutto questo, si è aggiunto il nuovo fascicolo aperto dalla Procura di Milano dopo le rivelazioni di BuzzFeed.