Dagli ospedali agli asili: ecco le vittime delle armi

Gli effetti della corsa alle armi: 8,3 miliardi per 270 carri armati, pari al sostegno a 4 milioni di famiglie con anziani disabili.

Dagli ospedali agli asili: ecco le vittime delle armi

Giorgia Meloni e Guido Crosetto continuano a prendere in giro gli italiani dicendo che gli investimenti in armamenti non sottraggono risorse a sanità, scuole, asili, welfare. È quanto si legge in una nota pubblicata dal M5S sul suo blog.

Ecco qualche esempio concreto che dà la misura di quali servizi vengono sacrificati in nome del riarmo. Meloni e Crosetto hanno ordinato una cinquantina (49 per la precisione) di nuovi aerei da guerra, tra F-35 e Typhoon, per un costo complessivo di 14,5 miliardi: ognuno costerà quasi 300 milioni di euro, più del costo (266 milioni) del nuovo avveniristico Policlinico di Milano da 900 posti.

Dagli ospedali agli asili: i servizi negati per la corsa al riarmo

Meloni e Crosetto hanno ordinato oltre 270 nuovi carri armati Panther per un costo complessivo di 8,3 miliardi: con la stessa cifra lo Stato potrebbe coprire le spese di 4 milioni di famiglie italiane per l’assistenza di anziani non autosufficienti.

Ognuno di questi nuovi cingolati costerà 30 milioni di euro: gli stessi soldi con cui il Comune di Bologna costruirà quattro nuove scuole per circa 1.400 alunni o con cui il Comune di Castel Volturno costruirà la nuova cittadella scolastica per 1.800 alunni. Con un solo carro armato!

Meloni e Crosetto hanno ordinato altre due fregate lanciamissili Fremm (oltre alle dieci già acquistate) e altri due sottomarini U-212 (oltre ai sei già operativi) per 3,2 miliardi di euro: la stessa cifra che il governo ha tagliato in manovra alle opere pubbliche dei Comuni con gravi ricadute sull’edilizia scolastica e sanitaria e non solo. Contro questa frenesia bellicista il M5S invita a scendere in piazza il 5 aprile.

L’appello di Conte contro gli investimenti in armi

“Dobbiamo fermarli, nel modo più pacifico possibile, con una grande manifestazione che porti una spinta democratica dal basso”, ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte, in una diretta social, ricordando l’appuntamento con la manifestazione del M5S.

“Dobbiamo dire un No forte a questo piano di riarmo, a questa follia. Dobbiamo dirlo tutti insieme. Stanno prendendo queste decisioni dall’alto, senza una spinta democratica. Le decisioni del consiglio europeo non sono state portate al Parlamento europeo, c’è stata solo una comunicazione della von der Leyen. Dobbiamo farci sentire”.