Contro l’impennata dei contagi arriva il nuovo decreto del Governo con l’obbligo del vaccino per fascia di età, ovvero per i cinquantenni in su. Il Super Green Pass sarà invece esteso in tutto il mondo del lavoro, sempre per gli ultracinquantenni. Ma nonostante l’appello del leader M5S, Giuseppe Conte, alla trasparenza nessuna conferenza stampa c’è stata per spiegare le nuove misure restrittive (leggi l’articolo – qui la sintesi).
In Italia chiunque abbia più di 50 anni dovrà vaccinarsi, affinché sia tutelata “la salute pubblica e per mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”. L’obbligo vale fino al 15 giugno. Sono esentati i casi di “accertato pericolo per la salute”, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore. Per gli over 50 guariti dal Covid l’obbligo di vaccino sarà “differito”. Ovvero scatterà dopo 6 mesi. La bozza del decreto prevede una sanzioni amministrativa di 100 euro per chi non rispetterà l’obbligo vaccinale.
I LAVORATORI. A partire dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati – compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati – che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro e sarà considerato “assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione”.
L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro. Tutte le imprese, senza eccezione dunque sul numero complessivo di dipendenti, potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde. La sostituzione rimane di dieci giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022. I lavoratori over 50 che non possono fare il vaccino per motivi di salute accertati dal medico potranno essere adibiti “a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio”.
TRA I BANCHI. Alle scuole elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza con testing di verifica, ma con due va tutta in Dad. Nelle scuole secondarie di primo grado e nelle scuole secondarie di secondo grado “con due casi di positività nella classe, per coloro che non abbiano concluso il ciclo vaccinale primario da meno di centoventi giorni, che non siano guariti da meno di centoventi giorni e ai quali non sia stata somministrata la dose di richiamo, si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni, per gli altri soggetti, che diano dimostrazione di aver effettuato il ciclo vaccinale o di essere guariti nei termini summenzionati, si applica l’autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2”.
Con 4 casi la Dad (per dieci giorni) varrà per tutti. Al “fine di assicurare”, fino al 28 febbraio , “l’attività di tracciamento dei contagi Covid-19 nell’ambito della popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette alla autosorveglianza” viene autorizzato uno stanziamento di 92 milioni e 505 mila euro in favore del Commissario per l’Emergenza, da utilizzare per l’esecuzione gratuita di test antigenici rapidi.
PASS BASE. Per l’accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici basterà il Green Pass base, quello che si ottiene anche con il tampone.
RISTORI. Un decreto per nuovi sostegni economici alle attività in crisi a causa del Covid- chiesto a gran voce dal M5S – dovrebbe arrivare, invece, tra una decina di giorni, attorno alla metà di gennaio. Del provvedimento si sarebbe parlato in cabina di regia, concordando sulla necessità di un’attenta valutazione di quali attività abbiano bisogno di un intervento.
SMART WORKING. è stata firmata dai ministri per la PA, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, una circolare per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i privati a usare gli strumenti di flessibilità che le discipline di settore già consentono sul ricorso allo smart working su cui ha spinto il M5S.